La Separation d'Achille et Briseis. separazione di Briseide da Achille
stampa a colori
post 1785 - ante 1786
Bartolozzi Francesco (1727/ 1815)
1727/ 1815
Cipriani Giovanni Battista (1727/ 1785)
1727/ 1785
Eroi: Achille. Personaggi: Briseide. Figure: figure maschili. Abbigliamento: tunica; veste militare; elmo piumato. Mobilia: sedia. Oggetti: tenda
- OGGETTO stampa a colori
-
MATERIA E TECNICA
carta/ acquaforte in rilievo
-
MISURE
Altezza: 346 mm
Larghezza: 382 mm
-
ATTRIBUZIONI
Bartolozzi Francesco (1727/ 1815): incisore
Cipriani Giovanni Battista (1727/ 1785): disegnatore/ inventore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
- INDIRIZZO Piazza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa rappresenta il tema della separazione di Briseide da Achille, risolta dall'artista entro un ovale corredato da un testo scritto sia in lingua inglese che francese tratto dal primo libro dell'Iliade di Omero dove si narra che durante la guerra di Troia Briseide, schiava di Achille, gli fu sottratta per essere affidata ad Agamennone; tuttavia l'eroe greco si adirò al punto da rifiutarsi di partecipare alla guerra fino a quando non gli avessero riconsegnato la donna. L'incisione, che risente ad evidenza del gusto neoclassico tipico della seconda metà del XVIII secolo, deriva da un disegno di Giovan Battista Cipriani del 1785 e fu eseguita l'anno successivo da Francesco Bertolozzi, due artisti nativi di Firenze che trascorsero l'ultimo periodo della loro vita a Londra, dove fu pubblicata l'opera in esame nel 1786. La stampa si distingue per il tratto fluido e morbido tipico dell'artista che proprio in virtù dell'assoluta padronanza della tecnica ebbe una grande fama soprattutto con le incisioni all'acquaforte riproducenti i disegni del Guercino per le quali fu chiamato a Londra dove influenzò molto il gusto degli incisori inglesi colpiti dal suo senso del colore, dalla morbidezza dei contorni e dalla luminosità delle sue acquaforti ritoccate a bulino. Da parte sua il Bartolozzi si adattò al gusto del luogo conforme alla maniera del punteggiato, diventato di moda con il Ryland, cominciando a privilegiare questa tecnica, detta anche a granito, che imita il segno morbido e sgranato della matita e permette di raggiungere effetti di grande leggerezza. L'inventore e disegnatore dell'opera in esame, Cipriani, fu un prezioso collaboratore del Bartolozzi ed ebbe una grandissima fortuna presso collezionisti e mercanti (Massari S.-Negri Arnoldi F., 1987). Relativamente all'acquisizione del pezzo da parte dei Musei Civici di Pesaro si è scelto di indicare genericamente come terminus post quem l'anno di morte della marchesa Vittoria Toschi Mosca (1885), anche se si segnala che fin dal 1877 l'illustre cittadina stilò un testamento in cui lasciava alla città il Palazzo Mazzolari da lei acquistato per collocarvi la propria collezione artistica con l'obbligo espresso di stabilirvi subito un pubblico museo rivolto alla studiosa gioventù (Barletta C.-Marchetti A., 1994)
- TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100142386
- NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.G.3018
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
- DATA DI COMPILAZIONE 2003
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2003
2006
- ISCRIZIONI a destra lungo il margine dell'ovale - F. Bartolozzi sculps - corsivo - francese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0