candeliere, serie - bottega romana (ultimo quarto sec. XVIII)

candeliere, 1775 - 1799

La base del candeliere è costituita da un plinto marmoreo sul cui aggettante piede d'appoggio quadrato è impostato un elemento troncopiramidale decorato sul perimetro maggiore, sui quattro lati e nel perimetro minore con elementi in bronzo cesellato e dorato. La cornice bronzea che ne rifinisce il perimetro maggiore è decorata con un motivo a fiori di loto stilizzati. Gli elementi applicati sui quattro lati raffigurano un clipeo alato al cui centro è inserita una stella a cinque punte e ai lati due serpenti disposti araldicamente. La cornice bronzea che rifinisce il perimetro minore dell'elemento troncopiramidale presenta una modanatura liscia e aggettante nella parte superiore. Sul plinto è impostato il portatore egizio, realizzato in marmo rosso venato di bianco, con tipico perizoma e copricapo egiziano, in atteggiamento di movimento e con elementi cilindrici trattenuti in entrambe le mani. Sulla sommità del capo è applicato un perno per il fissaggio dei bracci reggicandela

  • OGGETTO candeliere
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ cesellatura/ doratura
    MARMO BIANCO
    marmo venato
  • AMBITO CULTURALE Bottega Romana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei Civici
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Toschi Mosca
  • INDIRIZZO Piazza Toschi Mosca, 29, Pesaro (PU)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il gusto egizio del Settecento neoclassico ebbe il suo maggiore interprete in Piranesi. Le invenzioni da lui realizzate verso il 1760 e pubblicate nel celebre repertorio sulle 'Diverse maniere d'adornare i Cammini' (1769), si collocano all'interno di una tendenza sorta verso l'inizio del secolo quando cominciarono a diffondersi i cosiddetti 'giardini anglo-cinesi', disseminati di elementi decorativi (monumenti, architetture, statue) capicciosamente ispirati all'Egitto. I motivi iconografici ispirati all'arte egiziana trovaronola più ampia utilizzazione nell'ambito delle arti decorative, nell'architettura e nel settore funerario. Con la spedizione d'Egitto del 1798 e il resoconto più approfondito sino ad allora mai tentato su quella civiltà -il 'Voyage' pubblicato nel 1802 dal direttore del Louvre Dominique Vivant Denon- l'egittomania acquisterà una sempre maggiore diffusione, incrementata lungo tuttoil corso dell'Ottocento dalle continue spedizioni archeologiche. Uno dei temipiù frequenti del repertorio egittizzante è l'immagine di Osiride-Antinoo, nella rappresentazione desunta da una serie di statue provenienti da Villa Adriana a Tivoli (130-138 d. C.). La statua che compone il candel iere in esame, di non eccelente qualità esecutiva, deriva in maniera puntuale da uno degli esemplari di Osiride-Antinoo della villa adrianea a Tivoli. Uno di questi esemplari, identico alla scultura in esame e anch'esso in marmo rosso, appartenne per un certo periodo alle collezioni di villa Albani a Roma (ora Monaco di Baviera). Un altro esemplare, anche questo identico al nostro, benchè realizzato in marmo bianco (h. 2,41m.), è conservato nei Musei Vaticani. Da questa statue antiche trassero ispirazione anche artisti francesi come Pierre-Nicolas Beauvallet (1750-1818), il quale realizzò nel 1810 una coppia di Portatori egizi (h. 1,75 m.), copia esatta degli originali adrianei, da inserire nel portico d'entrata di un hotel parigino (ora Parigi, Musée Marmottan). La nuova fase dell'egittomania avrà nel '700 il suo grande protagonista non solo in Piranesi, ma anche in artisti come Luigi Valadier che nella realizzazione di sontuosi oggetti principeschi fece largo uso di questo motivo. Gli antefatti del repertorio e dello stile egizio diffuso ovunque dal Neoclassicismo, grazie soprattutto all'opera di Giovan Battista Piranesi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1100142272
  • NUMERO D'INVENTARIO inv., n. I.P.191-193
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici delle Marche
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2003
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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