presentazione di Maria Vergine al tempio

dipinto,

Personaggi: uomo; Maria Bambina; S. Anna; uomo; angeli. Animali: colomba

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Mazzanti Ludovico (1686/ 1775): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Città di Castello (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Mancini (1832) e il Mannucci (1878), citano presenti nella chiesa di S. Chiara delle Murate "...due quadri dipinti dal cavalier Lodovico Mazzanti uno in faccia all'altro negli altari laterali; ma poco di buono contengono, ed il migliore si è quello in cui si rappresenta S. Francesco con un Crocifisso..." (Mancini, 1832). Considerato che quest'ultimo è attualmente collocato nella chiesa nel terzo altare di sinistra (NCT 10/00062157), che nel corrispondente altare di fronte v'è una nicchia vuota e che la forma mistilinea del dipinto in oggetto con parte superiore centinata è simile a quella dell'opera in chiesa con misure pressocchè identiche, possiamo di certo asserire che il nostro dipinto sia uno di quelli citati dalla letteratura locale e attribuito alla mano di Ludovico Mazzanti ( 1686-1775). Ad avvalorare tale ipotesi si aggiunge la citazione del Thieme-Becker secondo la quale il pittore eseguì dipinti per la chiesa delle Murate tra cui appunto la "Presentazione al tempio di Maria". Ludovico Mazzanti, di formazione romano-napoletana ma di nobile famiglia orvietana, svolge la sua prima attività tra Roma ed Orvieto dove realizza tra l'altro il disegno per il mosaico superiore della facciata del Duomo (1713-1714), di cui resta la stampa (Orvieto, Cassa di Risparmio), e contemporaneamente esegue dipinti destinati a committenti fiorentini, tra cui il Granduca di Toscana Cosimo III. Ben presto diventa uno dei "soggetti più celebri" in Umbria e su scala nazionale quale membro dell' Accademia di S. Luca (1744) e dell' Accademia Clementina di Bologna (1748). Nel 1751 è nel Duomo di Città di Castello dove esegue gli affreschi della cupola, costruita su disegno dell' arch. Nicola Barbioni e crollata nel terremoto del 1789. Del lavoro rimangono, firmati e datati, i quattro "Evangelisti" dei peducci della cupola, i cui 'bozzetti' olio su tela, restaurati dalla Soprintendenza ai B.A.A.A.S. dell'Umbria nel 1990, sono conservati nel Museo Capitolare, e giudicati dal Casale (1990) "di una magniloquenza ancora barocca". Dello stesso periodo riteniamo pertanto le due tele per le "Murate" tra cui la nostra, dove appare chiaro il riferimento agli "Evangelisti" del Duomo. Vediamo infatti come simile è la tipologia del volto dell' Eterno con quello di S. Marco; il profilo di S. Gioacchino con quello del S. Luca; il gesto di S. Anna con le braccia aperte con la figura di S.Giovanni. E ancora, l'angelo raffigurato di spalle con un altro in analoga posizione nella tela "l' Autunno" in Palazzo Alippi sempre a Città di Castello, in casa cioè di un suo sostenitore così come lo fu il canonico Catrani, nella causa di affidamento dei lavori per la cupola del Duomo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000146428
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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