Beato Pellegrino Laziosi da Forlì

dipinto,

Personaggi: San Filippo Benizi; angeli; Gesù Cristo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Borghetti Giovanni Ventura (1640/ 1708): Autore
  • LOCALIZZAZIONE Città di Castello (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto raffigura il Cristo che risana la cancrena alla gamba del Santo Pellegrino Laziosi, che, come ci informa il Certini, era un santo molto a mato dalla popolazione tifernate proprio per le grazie che per sua interce ssione la popolazione aveva ricevuto. Il quadro presenta una scena probabi lmente ambientata di notte anche perchè il Mancini (1832) ci parla nella d esrcizione di "languido lume di argentea luna fra nuggole splendente", rif erendosi ai giochi di luice provocati dalla luna e dall'alone luminoso che si diffonde intorno alla testa di Cristo. Una copia di questo quadro semp re secondo quanto riferito dal Mancini ed eseguita dallo stesso pittore, G iovanni Ventura Borghesi (1640-1708), si trova a San Sepolcro nella chiesa di Santa Maria, ordinatagli dai Padri Serviti della medesima chiesa. E' d ifficile collocare cronologicamente con esattezza le opere tifernati del B orghesi per mancanza di una sufficiente documentazione a cui rifarsi per c ui si tiene conto dell'ordine proposto dal Mancini. Questo dipinto venne s icuramente eseguito dopo il 1685, al suo rientro cioè a Città di Castello dopo un viaggio a Praga e a Roma del 1684 dove il Papa Innocenzo XI lo nom inò cavaliere. La ricca cornice lignea è collegabile ad altri manufatti si mili presenti a Montone e rientrano in una tipologia di intagli liturgici documentati in Umbria tra il XVII e il XVIII secolo. Collegati a questo di pinto c'erano poi, come affermano il Certini prima e il Mancini poi, altre due opere del Borghesi sistemate ai lati raffiguranti la Beata Giuliana F alconieri e il Beato Gioacchino Piccolomini da Siena, il primo (scheda N. 10/00075881) già all'epoca del Mancini sostituito con altra tela 'più mode rna' ed il secondo (scheda N. 10/00075882) tutt'oggi conservato nell'absid e della chiesa e con una cornice lignea simile nell'ornamento a quella del dipinto più grande. Il dipinto presenta una cornice lignea dorata e intag liata con motivo a foglie lanceolate e a piccole bacche, nella parte super iore al centro valva di conchiglia e volute
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000133331
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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