stalli del coro, opera isolata di Manno di Benincasa (sec. XV)

stalli del coro, 1435 - 1435

Il coro occupa i tre lati dell'abside ed è composto da 26 stalli disposti in doppia fila. Il dossale presenta una bassa spalliera superiore a corona mento architravato con motivo a greca ed archetti a rilievo; una decorazio ne a tarsia lineare e geometrica, semplice profilo di contorno dei pannell i delle spalliere superiori che si arricchisce in quelle inferiori con un motivo a rombo centrale in gran parte rovinato; pannello divisorio con bra cciolo sagomato e motivo di foglia d'acanto intagliata. La parte anteriore centrale ha sul lato interno un' inginocchiatoio e in quello esterno quat tro sedili con specchiature rettangolari sullo schienale, bracciolo sagoma to, motivo ad intaglio, pedana con basso inginocchiatoio. Le parti anterio ri laterali presentano invece un inginocchiatoio interno e sul pannello es terno una decorazione con motivo romboidale formato da cornici modanate e quattro elementi torniti ai lati. Pannelli laterali 'di chiusura' del coro con motivo ad intarsio

  • OGGETTO stalli del coro
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ intarsio
  • MISURE Altezza: 2 m
    Lunghezza: 24 m
    Larghezza: 1.70 m
  • ATTRIBUZIONI Manno Di Benincasa (notizie Sec. Xv): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Chiesa di S. Domenico
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo coro è opera certa di Manno di Benincasa Mannucci da Firenze detto di Cori in quanto v'è inciso il suo nome e la data di esecuzione nello spe cchio angolare di destra. L'Ascani (1963) ricorda che l'opera fu deteriora ta ed in parte distrutta da un incendio rimanendo molto a lungo mutila nel la parte sinistra, fin quando, per interessamento dell'antiquario tifernat e Elia Volpi, all'epoca dei restauri della chiesa al principio del nostro secolo voluti dal Can. Faeti, il coro fu restaurato da esperti di fiducia del Volpi e a sue spese, ridando così splendore a quanto il fuoco e il tem po avevano lesionato. Anche il Magherini Graziani (1897) ricorda il coro o pera dell' intagliatore fiorentino del primo quattrocento Manno di Beninca sa, autore tra l'altro della sacrestia della cappella di San Niccolò in Sa nta Maria Novella a Firenze nel 1407 ( Milanesi, 1901), del coro di Santa Maria Nuova, del secondo coro dell sacrestia di Santa Trinità, sempre a Fi renze. Di queste opere però si conserva soltanto il coro di Santa Croce le cui manomissioni susseguitesi nel tempo, dalla ristrutturazione vasariana del 1567 fin all'ultimo restauro dopo l'alluvione del 1966, lo hanno rele gato nell'oblio (Trionfi Honorati, 1988). La sua bottega e i suoi collabor atori sono documentati da Margaret Heines (1983). Sempre il Magherini Graz iani asserisce che furono lavoro dello stesso Manno altri cori delle chies e castellane, uno fra tutti gli stalli, oggi conservati alla Pinacoteca Co munale, provenienti dal monastero di San Benedetto, con i quali fa un ripe tuto confronto di disegno e di esecuzione, tesi ripresa successivamente da altri studiosi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000075804
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio e per il patrimonio storico artistico ed etnoantropologico dell'Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI specchiatura angolare destra - "OPUS MANNI DE FLORENTIA 1435" - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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