battaglia di Munda

dipinto, ca 1543 - ca 1543

Personaggi: soldati; cavalieri. Armi: lance; spade; scudi. Paesaggi: pianura; castello

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • MISURE Altezza: 120
    Larghezza: 150
  • ATTRIBUZIONI Filotesio Nicola Detto Cola Dell'amatrice (bottega)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Comunale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Vitelli alla Cannoniera
  • INDIRIZZO Città di Castello, 06012 ( PG), Città di Castello (PG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'artista apprese ad Amatrice la sua prima istruzione arrtistica da Dionisio Cappelli attivo tra il 1490-1511 e da Maestri Umbri.Nel 1511 abbiamo notizie della sua presenza in ascoli Piceno e dopo tale data inizia un periodo di intenso alvoro, cartatterizzato da ll'imitazione delle opere di Pietro Alemanno e Carlo Crivelli. A partire dal 1518 Cola rivela un certo eclettismo, affermandosi soprattutto come architetto. Anche in pittura dimostra di essersi liberato dagli influssi precedenti. Nel 1525 si trova a Roma, come afrmano la Rubei e il Massimi, e avendo conosciuto le opere di Michelangelo e Raffaello, apporta al suo stile trasformazioni che caratterizzano questo periodo della sua attività. Nel 1537 lo troviamo a Norcia.Nel 1540 Alessandro Vitelli ebbe in feudo la città di Amatrice, ceh fece ricostruire su progetto dell'artista. Due anni dopo, come asserisce il Venturi lo troviamo a Perugia insieme ai Sangallo per la fabbrica della Rocca Paolina. Il Vasari scrive che lo stesso Alessandro Vitelli condusse il pittore, già vecchio, a Città di Castello per affrescare alcune pareti del Palazzo alla Cannoniera. Possiamo la sua venuta nella città tifernate intorno al 1543, anno in cui il Vitelli ampliò il salone del suo palazzo. Il complesso pittorico delel 2 sale di Palazzo Vitelli, presenta molti caratteri dissimili da tutta la precedente produzione di Cola. La diffrenza è in parte spiegabile se consideriamo che l'artista abruzzese, è probabilmente costretto a servirsi di aiutiper eseguire il progetto pittorico che non fu completamente terminato. Ciò è verificabile dalla ripetizione di poche tinte essenziali, quasi mai sfumate, dalla separazione netta tra figure in primo piano e lo sfondo abbozzato; spesso quasi una campitura. Inoltre va considerato che la committenza della famiglia Vitelli vincola l'artista a rappresentazioni di gusto celebrativo, facendogli abbandonare il tema religioso che aveva sempre espresso con una certa autonomia interpretativa. Questo porta il Filiotesio a seguire i canoni tipici della decorazione celebrativa, caratterizzata da composizioni a prospettiva centrale con architetture classiche e da moltitudini di figure in primo piano.Si passa, ora, alla parete nord, con le storie di Cesare, che si estendono fino alla parete est, fino al punto in cui il fregio dividendosi in due fasce, dà inizio alle storie di Alessandro.La successione, in queste pareti, sembra opposta a quella delle pareti sud e ovest. Forse la parete est illustra in sei episodi le guerre galliche, quella nord le altre guerre di Cesare, con lo stesso numero di riquadri.L'articolazione sembracorrispondere all'impianto strutturale del corpus cesariano, quale si presentava anche nelle edizioni cinquecentesche. Secondo il gusto che predomina nella sala ed ha ispirato la scelta degli episodi, nella parete nord ogni bellum viene indicato con la battaglia conclusiva
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 1000012100
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell'Umbria
  • ENTE SCHEDATORE Regione Umbria
  • DATA DI COMPILAZIONE 1981
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1984
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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