animali
Cofanetto di forma rettangolare e a coperchio piano. Composto da tavolette in avorio lavorato a rilievo e assemblate per mezzo di perni eburnei, oggi in gran parte perduti e, in alcuni casi, sostituiti da chiodi in metallo e perni in legno. Il coperchio presenta sul bordo un'iscrizione in caratteri cufici; sul piano, entro un fondo a decori vegetali, vi sono due aquile e due altri volatili nella parte superiore, e due coppie di quadrupedi (gazzelle?) in basso. Tutti i lati del cofanetto presentano animali affrontati, entro stelle a otto punte: volatili sul lato anteriore; volatili e stambecchi su quello posteriore; sulle placchette laterali, due coppie di uccelli addorsati e due di gazzelle. Il cofanetto presenta finiture in argento dorato: due sul retro, con la funzione di incernierare il coperchio e una sul lato anteriore afferente alla serratura. Esse presentano volute a filo perlinato a mo' di filigrana e da granulazione, abbinate a cristalli colorati entro castoni dai bordi dentellati
- OGGETTO cofanetto
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MATERIA E TECNICA
avorio/ incisione/ intaglio/ pittura
cristallo di rocca/ pittura
argento/ doratura, filigrana, incrostazione, granulazione
- AMBITO CULTURALE Ambito Spagna Meridionale Ambito Italiano
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Ambito Moresco
Ambito Sassone O Basso Reno
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
- INDIRIZZO Via del Proconsolo 4, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alla tradizionale provenienza da una chiesa dell'area di Logroño, un recente ritrovamento documentario ha suggerito di individuare il luogo di origine del cofanetto nel convento di Córcoles (Gálas y Galindo 2005). Delle vicende dell’oggetto si conoscono i seguenti passaggi: ante 1881 nella collezione madrilena di Mariano Diaz del Moral, dal 1881 in quella di Sir John Charles Robinson, infine, grazie al legato Carrand, esso è pervenuto al Museo Nazionale del Bargello nel 1888. Giudicato di ambito moresco del X secolo da Supino (1898), venne messo in relazione da Graeven (1900), che riteneva l'iscrizione eseguita non prima del XII secolo, con un avorio della collezione Spitzer, oggi al Victoria and Albert Museum di Londra (inv. A. 580-1910). Migeon ricondusse l'opera al X secolo, datazione accettata da gran parte degli studi (per le altre proposte di datazione, cfr. la sezione DT e Distefano in Ciseri 2018, p. 176). Ferrandis (1935-1940) accostò l'opera a un cofanetto del Louvre (inv. OA 2775), poi a quelli di Pamplona e di Braga, databili al 1005 circa. L'opera del Bargello venne quindi inserita in un insieme di cofanetti attribuibili ad atelier attivi in Spagna meridionale e scolpiti per la committenza dei califfi, anche se nell'iscrizione non vi è alcun riferimento al committente o al destinatario. Kühnel (1971) propose di collocare l'esecuzione del cofanetto a Cordova dove dal 968 circa fino agli inizi dell'XI secolo è attestata un'importante produzione. Tale proposta è stata accolta parzialmente dalla critica, che ha preferito una più prudente attribuzione alla Spagna meridionale (Distefano in Ciseri 2018, p. 177). Solo Zoyaza (1999) ha sospettato sull'autenticità del manufatto stante il motivo iconografico della stella a otto punte con all'interno animali affrontati che non compare in altri esemplari. Quanto alle parti metalliche, se la disposizione ripropone soluzioni ricorrenti in altri esemplari dello stesso ambito, le loro caratteristiche non si riscontrano negli esemplari riconducibili alla Spagna meridionale. La critica ha proposto per loro piuttosto un'esecuzione nell'Italia del XII secolo o in Sassonia e nel basso Reno, ove è attestata la consuetudine di abbinare filigrana a fili perlinati
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901395387-0
- NUMERO D'INVENTARIO Collezione Carrand 81
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
- DATA DI COMPILAZIONE 2022
- ISCRIZIONI sul coperchio - Bi-ism Allāh barakah min Allāh wa-yumn wa-sa‛ādah wa-ibṭah wa-salāmah šāmilah wa-‛āfiyah kāfiyah wa-ni‘mah ṭãbi‘ah wa-surūr dā'im li-ṣāḥibi-hi [in nome di Dio, giunga da Dio la benedizione, la prosperità, la felicità, la beatitudine, l'incolumità completa, la saluta perpetua, la grazia duratura e la gioia perenne al suo possessore] - a inchiostro - arabo
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0