pastore con mandria
dipinto
ca 1690 - ante 1706
Roos Philipp Peter Detto Rosa Da Tivoli (1651-1657/ 1705-1706)
1651-1657/ 1705-1706
n.p
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Roos Philipp Peter Detto Rosa Da Tivoli (1651-1657/ 1705-1706)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Camera dei Deputati
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Montecitorio
- INDIRIZZO P.zza di Montecitorio, Roma (RM)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Si deve a Marco Chiarini ('I quadri della collezione del Principe Ferdinando di Toscana', in "Paragone", XXVI, 301, 1975, p. 95 nota 107) il riconoscimento di questo dipinto e del suo pendant (inv. 1890, n. 4789) fra i quadri della raccolta del Gran Principe Ferdinando registrati nell'inventario redatto alla sua morte nel 1713, che così li descrive: "Due quadri in tela alti braccia 1 soldi 6 incirca, larghi braccia 1 incirca per ciascuno, dipintovi di mano di monsù Rosa in uno capre in diverse attitudini et un pastore a sedere, che si appoggia ad un bastone e nell'altro bovi et un cane, con un pastore in piedi e veduta di paese in ciascheduno di essi, con adornamenti scorniciati lisci e tutti dorati, n. 608" (ASF, GM 1222, c. 20r, n. 608). I due esemplari sono descritti con maggiore precisione nell'inventario degli arredi della reggia di Pitti stilato fra il 1697 e il 1708: "Due quadri compagni del medesimo autore [cioè Monsù Rosa], che in uno nel davanti vi sono due caproni a diacere pezzato uno di scuro e l'altro bianco, con un capretto bianco da una parte che si vede dal mezzo avanti con certe erbaccie, giù dall'altra parte vi è un pastore a sedere in terra vestito con pelliccia con maniche turchine, calzoni scuri e calze bianche con capello in capo e mazza in mano che tutto appoggiato con le reni ad un masso, su il quale vi è un cane pezzato bianco e nero e nell'indietro vi è un albero con monti e su la mano sinistra vi è un pezzo di grotta e di torraccia mezze rovinate, con una casa, con altri monti in lontananza, alto braccia uno e soldi cinque e quattro, largo braccia uno a quattro quattrini. Nell'altro nel davanti vi sono due bovi a diacere, che uno bianco sudicio e l'altro rosso scuro et una vitella rossa pure a diacere con alcune erbaccie et un cane pezzato rosso e bianco del quale non si vedono le gambe di dietro e giù basso vi sono alcuni sassi con un poco d'acqua nell'indietro su la mano destra, vi è un pastore in piedi con camiciola giallognola stracciata, in maniche di camicia, calzoni rossi, capello in capo vecchio si appoggia con le mani ad una mazza, vi è un monte su il quale vi è una casa e su la mano sinistra vi sono monti in lontananza, alto braccia uno e soldi sei e, mezzo, largo braccia uno, e un mezzo soldo" (ASF, GM 1185, cc. 1048-1049, n. 608). Il Gran Principe Ferdinando fu un grande estimatore dei 'paesi' di Philipp Peter Roos, spesso animati da animali al pascolo resi con pochi, ma sicuri, tocchi di pennello. Oltre alle due opere già citate, Ferdinando possedeva altri sei lavori di questo maestro, tutti ricordati nel suo appartamento nel 1713 (M. Chiarini, 'I quadri della collezione del Principe Ferdinando di Toscana', in "Paragone", XXVI, 301, 1975, pp. 76-78; M. Chiarini, 'I quadri della collezione del Principe Ferdinando di Toscana', in "Paragone", XXVI, 305, 1975, pp. 57-58)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901393806
- NUMERO D'INVENTARIO n. 4718
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
- ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0