giovane uomo con una rosa in mano

statuetta, ca 1870 - ca 1942

Scultura a tutto tondo raffigurante un giovane uomo su una base quadrata

  • OGGETTO statuetta
  • MATERIA E TECNICA porcellana dura/ pittura
    porcellana dura/ doratura
    porcellana dura/ invetriatura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Di Berlino
  • ATTRIBUZIONI Königliche Porzellan-manufaktur Berlin (kpm), Berlino (attiva Dal 1763 A Oggi)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Guardaroba di Palazzo Pitti/ Lascito Laguzzi
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO piazza de' Pitti, 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare appartiene alla collezione del sacerdote Giacomo Laguzzi, da lui stesso donata il 17 agosto 1943 all'allora R. Soprintendenza alle Gallerie per le provincie di Firenze Arezzo e Pistoia (vedi Verbale con l'elenco delle opere consegnate, dove la siglatura alfa numerica associata alle singole voci corrisponde a quella indicata sull’etichetta apposta su ciascun esemplare). La collezione fu depositata a Palazzo Pitti presso il Museo degli Argenti (ora Tesoro dei Granduchi), dove fu esposta dopo gli eventi bellici e successivamente trasferita nella guardaroba della Galleria d'Arte Moderna. Essa è costituita da centotré miniature su lastre in porcellana aventi in prevalenza come archetipi dipinti, da venticinque piatti (dodici appartenenti a una serie con raffigurate scene ispirate alle opere di Richard Wagner e i rimanenti decorati con raffigurazioni di gusto naturalistico o tratte da dipinti di maestri dei secoli precedenti) e ancora da sessanta esemplari tra statuette, scatole, vasi e gruppi scultorei. Sempre per volontà del Laguzzi, a questo nucleo sono stati aggiunti nel 1946 alcune miniature, sempre su lastra in porcellana. L'esecuzione dei manufatti che formano questa raffinata e variegata raccolta è prevalentemente riconducibile alle fabbriche di porcellane attive a Dresda, ma anche in Turingia (vedi il marchio di fabbrica presente su quasi tutti gli esemplari), ed è databile tra la fine dell'Ottocento e non oltre il 1942, in riferimento all’anno della sua donazione. Questa collezione vanta anche la presenza della principale manifattura di porcellane tedesca, quella di Meissen fondata nel 1710 da Augusto il Forte, Elettore di Sassonia e re di Polonia. Il nucleo riunito dal Laguzzi è costituito da ventotto sculture, come rivelato dalla presenza su di esse del marchio con le due spade incrociate. Vi sono soggetti rappresentativi della produzione di questa fabbrica, quali gli animali, ma anche in linea con il gusto dell’epoca e quindi comuni ad altre manifatture di porcellane, come le riduzioni dalla statuaria antica, le figure allegoriche, oltre ai putti e ai fanciulli di gusto arcadico pastorale e ancora a gruppi con scene galanti, allegoriche e mitologiche. Nonostante la comunanza di generi, le sculture di Meissen sono riconoscibili per la raffinatezza del modellato, per il candore della porcellana e per il raffinato decoro pittorico, dove presente. Il marchio di fabbrica è riprodotto in blu sottovernice prevalentemente al di sotto della base e in genere è accompagnato da sigle impresse nella pasta prima della cottura, tra cui quella solitamente alfa numerica identifica il modello dell’esemplare rappresentato, mentre l’altra è ipoteticamente da ricondurre alla maestranza che l’ha eseguito. In taluni casi, sugli esemplari in policromia vi è anche un numero realizzato a pennello, forse da riferire al decoratore. La presenza nella collezione Laguzzi di esemplari di Meissen non decorati trova giustificazione con i soggetti rappresentati di gusto antiquario o allegorici, ad eccezione di una fanciulla che gioca con un cagnolino e di un orientale danzante, che richiama le “chinoiserie” eseguite nella fabbrica fin dai primi anni di attività. Tuttavia, la statuetta qui presentata, insieme al suo pendant sempre nella raccolta Laguzzi (inv. OdA Pitti 2154), è stata eseguita presso la Königliche Porzellan-Manufaktur (KPM) in Berlino, come rivelato dal marchio raffigurante uno scettro in blu apposto sotto la loro base, accompagnato da una lettera “L” a impressione, forse da identificare con il codice attribuito al modello. Essa raffigura un fanciullo elegantemente vestito, che tiene una rosa nella mano sinistra ed è immerso in un’ambientazione naturalistica con un tronco d’albero al quale si appoggia con la gamba sinistro. Ha come pendant una figura in abiti da contadinella, seppur impreziositi con dorature, che tiene tra le mani una fiscella colma di ciliegie (inv. OdA Pitti 2154). Entrambi sono da porre in relazione fra di loro, sia per lo stesso tono di colore e motivo decorativo sviluppato sui pantaloni e sulla gonna, sia per i fiori all’orientale su fondo giallo presenti sulla giacchetta del giovane e riproposti sul foulard della fanciulla. Insieme rappresentano una scena galante immersa in un gusto arcadico pastorale, comune anche alla produzione di altre manifatture di porcellane di questo periodo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901143150
  • NUMERO D'INVENTARIO OdA Pitti 2153
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Le Gallerie degli Uffizi
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI sotto la base - "L" -
  • STEMMI sotto la base - di fabbrica - Marchio - scettro, in blu
  • DOCUMENTAZIONE ALLEGATA dichiarazione autografa (1)
    dichiarazione autografa (2)
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI CORRELATI

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - ca 1870 - ca 1942

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE