archibugio a pietra focaia di Giovanni Barbuto - produzione napoletana (ultimo quarto XVIII sec)

archibugio a pietra focaia, ca 1780 - ca 1785
Giovanni Barbuto (notizie Ultimo Quarto Del Xviii Sec. - Inizi Del Xix Sec)
notizie ultimo quarto del XVIII sec. - inizi del XIX sec

Arma da fuoco portatile. Canna a nastrino violetto nuvolata, con culatta quadra, tacca di mira a perla in ottone dorato

  • OGGETTO archibugio a pietra focaia
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    LEGNO DI NOCE
    Ottone
    FERRO
    ACCIAIO
    CORNO
  • AMBITO CULTURALE Produzione Napoletana
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Barbuto (notizie Ultimo Quarto Del Xviii Sec. - Inizi Del Xix Sec)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo del Bargello
  • INDIRIZZO via del Proconsolo. 4, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'archibuso appartenne al Granduca Ferdinando III, che ne entrò in possesso durante l'esilio a Salisburgo (1802-1805), quando ricoprì la carica di Granduca di Salisburgo. Non sappiamo se l'arma in precedenza fosse appartenuta al Vescovo di Salisburgo, come molti archibusi presenti nella collezione del Bargello, oppure se sia sempre stata di proprietà di Ferdinando III, come farebbe pensare lo stile dell'arme araldica del principe elettore di Salisburgo, databile ai primi anni del XIX secolo. Inoltre il monogramma reale della Fabbrica Reale di Napoli reca le lettere F(erdinandus) R(ex), in riferimento al re Ferdinando I (1751-1825), il sovrano sotto il quale fu prodotta l'arma. Nella collezione esistono altre tre armi identiche: AM 20, AM 148 e AM 89 (quest’ultimo l’esemplare più raffinato della guarnitura), tutte armi presenti nell'inventario lorenese-toscano del 1823 e contraddistinte ciascuna dal proprio numero inciso a bulino sul calciolo. Il numero 2 indica il numero d'inventario nel gabinetto di caccia di Ferdinando III. Tutti e tre gli esemplari sono stati prodotti dalla Fabbrica Real di armi di Napoli, fondata a Torre Annunziata nel 1758 per volontà di Carlo III di Borbone, dove lavoravano i più importanti armaioli di Napoli su concessione regia. La piastra di questo esemplare, firmata nel retro, fu prodotta da Giovanni Barbuto, armaiolo attivo nella Fabbrica Reale negli ultimi decenni del XVIII e i primi del XIX secolo. Invece, la canna, come gli altri tre esemplari, non è firmata e probabilmente si tratta di un prodotto fabbricato in serie, sebbene di lusso, Trascrizione dall’Inventario 1878: «Archibuso. Canna liscia damaschina. Batteria liscia con acciarino alla catalana del medesimo autore. Mezza cassa di noce col calcio pure alla catalana montata e guarnita di argento con stemma reale. Lung. della canna m 1,04. Lung. totale m. 1,43». La scheda menziona anche il numero 48 di un inventario precedente a quello del 1878, di cui non si ha riscontro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0901142981
  • NUMERO D'INVENTARIO AM 86
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo Nazionale del Bargello
  • DATA DI COMPILAZIONE 2020
  • ISCRIZIONI sul retro della piastra - Giov. Barbuto - corsivo -
  • STEMMI sulla piastra - di fabbrica - Marchio - F.R. / di /Nap sotto corona reale
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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