lapide documentaria, post 1900 - ca 1919
Mario Nelli (attivo Prima Metà Xx Sec)
attivo prima metà XX sec

Lastra bronzea riportante il testo integrale del bollettino della Vittoria di Armando Diaz. L'opera risale agli anni immediatamente successivi alla prima guerra mondiale, anni in cui furono prodotte molte lastre in bronzo, in tutta Italia, riportanti il medesimo testo

  • OGGETTO lapide documentaria
  • MATERIA E TECNICA Bronzo
  • ATTRIBUZIONI Mario Nelli (attivo Prima Metà Xx Sec)
  • LOCALIZZAZIONE palazzo comunale
  • INDIRIZZO Via Solferino, Carrara (MS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900848190
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2014
  • ISCRIZIONI lastra - Comando Supremo, 4 Novembre 1918, ore 12. La guerra contro l’Austria-Ungheria che, sotto l’alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 Maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi è vinta. La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatre divisioni austroungariche, è finita. La fulminea e arditissima avanzata del XXIX corpo d'armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni. I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Armando Diaz - a rilievo - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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