abito a vita bassa, di linea diritta, lungo al polpaccio

abito, da sera, femminile - ambito francese (primo quarto sec. XX)

Abito di linea diritta, lungo al polpaccio, a vita bassa; corpino con scollo a V (anteriore e posteriore), privo di maniche; gonna con lieve arricciatura al punto vita, con orlo inferiore sagomato a punte stondate; interamente confezionato in chiffon di seta nero ricamato con cannucce di varie dimensioni, sfaccettate e a sezione quadrata (con effetto a specchio) e perline in vetro, il tutto fissato a punto catenella con filato di cotone nero; in alcune zone, le cannucce trasparenti sono state fissate - con il medesimo tipo di punto- in oro filato (lamina dorata avvolta su anima di seta bianca), creando un effetto a "vermicelles". Il ricamo ricopre l'intera superficie del corpino, nonché la parte superiore e l'orlo inferiore della gonna. Privo di fodera. Non sono state riscontrate etichette che ne attestino la provenienza sartoriale

  • OGGETTO abito a vita bassa, di linea diritta, lungo al polpaccio
  • MATERIA E TECNICA SETA
    tessuto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria del Costume
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'abito è appartenuto a Maria Cumani Quasimodo (1908-1995), attrice, danzatrice e moglie del noto poeta Salvatore Quasimodo. Negli anni '30 fu una delle maggiori esponenti della moderne-dance, sull'esempio della celebre Isadora Duncan. Stando alla testimonianza dei donatori, trattasi di un dono fatto alla Cumani (nel 1972) dal proprietario di un allora noto negozio di antiquariato lionese, Le Cousin Pons (dal celebre romanzo di Balzac) e sembrerebbe provenire da un lotto d'asta comprendente abiti e memorabilia appartenuti all'attrice francese Sarah Bernhardt, morta nel 1923. Da un punto di vista stilistico, si rileva una stringente analogia con i modelli da sera ideati da Jeanne Lanvin per la collezione autunno-inverno 1926-1927, dove compaiono i medesimi decori a "coda di pavone" o a "scaglie". E' stato indossato da una delle comparse durante le riprese del lungometraggio Mater Admirabilis di Lucia Vasilicò (1982), al quale prese parte anche la Cumani. Per ulteriori informazioni si rimanda alla bibliografia di riferimento (Donne protagoniste nel Novecento, Sillabe 2013)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Vestimenti antichi/contemporanei
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900750134
  • NUMERO D'INVENTARIO GGC 6983
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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