altarolo - manifattura Danzica (metà sec. XVII)

altarolo, ca 1640 - ca 1660

L'altarolo è composto da un imbasamento in ambra gialla di suggestione architettonica formato da tre ordini, questi, a loro volta, sono impreziositi da venti bassorilievi in avorio rappresentanti i Misteri della Passione di Nostro Signore ed alcuni Santi; sul piano dell'ordine inferiore stanno in piedi su due pilastrini le statuette della Madonna e di san Giovanni, internamente nel detto ordine, situata al centro, vedesi, per mezzo di due sportellini, l'Adorazione dei Magi a tutto rilievo. Dall'imbasamento si diparte la croce, la cui base contiene un bassorilievo con la Resurrezione di Nostro Signore. Nella croce vi sono altri cinque bassorilievi in avorio, quattro dei quali rappresentano gli Evangelisti, il quinto, al terzo inferiore, l'angelo col sudario

  • OGGETTO altarolo
  • MATERIA E TECNICA Avorio
    ambra gialla/ intaglio/ tornitura
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Danzica
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giunge in Cappella nel 1698, inventariato nelle liste redatte per Cosimo III. Nel 1704 passa in Galleria durante il trasferimento delle collezioni agli Uffizi. Concordiamo con la Piacenti sulla probabile provenienza dalla città di Danzica, l'altarino ha le consuete caratteristiche della produzione polacca in ambra che fra poco analizzeremo. Differiamo, però, per quanto riguarda la datazione, sostituendo il generalizzante XVII secolo fornito dalla Piacenti, con una probabile cronologia che si snoda intorno agli anni cinquanta del '600 - Danzica, ripetiamo, ebbe il suo momento di splendore e quindi il conseguente successo di mercato proprio intorno alla metà del XVII secolo. Abbiamo trovato un altro oggetto quasi identico al nostro, si tratta di un altarino con imbasamento a tre ordini con la Vergine e San Giovanni a tutto rilievo, croce con bassorilievi, decorato completamente da festoni; oggi è conservato allo Schloss Weissenstein, è datato alla metà del XVII secolo e, secondo Rohde, proveniente dalla Germania nord-orientale, probabilmente si tratta invece anche in questo caso dell'opera di qualche corporazione di intagliatori in prossimità della città di Danzica. Subito, ad un primo sguardo, le similitudini appaiono ovvie: la struttura è la stessa con imbasamento a più ordini e croce sopra (il nostro esempio è certamente più complesso ed elaborato), così come l'uso di aprire, tramite due sportellini, un piccolo vano con all'interno una scena votiva. Le statuette della Vergine e San Giovanni sopra i piedistalli sono pressochè identiche (possiamo usare come confronto anche quelle dell'altarino n. 85 del Museo degli Argenti) - sia nella realizzazione, cioè ambra gialla per il corpo e chiara per il volto e le mani, che negli atteggiamenti, assumono tutte e tre le coppie la stessa posa, tanto da far supporre che venissero prodotte quasi in maniera seriale e solo in un secondo momento adattate ai grandi complessi d'ambra. Ma è forse la decorazione che, più di ogni altra componente, ci fa supporre per questi due altari la stessa provenienza e la stessa datazione: l'uso massivo dell'avorio per i finissimi bassorilievi, ma soprattutto l'innumerevole quantità di festoni lavorati a traforo (come delle trine) che avvolgono l'altarino sono solo segni indiziari sia della cronologia che della provenienza
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900749944-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello ambre 92
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2003
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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