Madonna dell'Umiltà col Bambino dormiente, tre santi, la Crocifissione e l'Annunciazione
dipinto
1390 - 1400
Jacopo Da Verona (attribuito)
1355/ 1442
Dossale dipinto a tempera su fondo oro raffigurante al centro la 'Madonna dell'Umiltà' con la figura del Bambino dormiente, due angeli e una figura inginocchiata; a sinistra tre santi identificabili come san Giacomo maggiore, san Giovanni Battista e un santo evangelista; a destra la Crocifissione tra i dolenti e l'Annunciazione nei pennacchi degli archi
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
oro/ pittura
tavola/ pittura a tempera
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ATTRIBUZIONI
Jacopo Da Verona (attribuito): esecutore
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "Il piccolo dossale, presentato all'ufficio esportazione di Firenze, esibisce una ripartizione dipinta a trittico: al centro la 'Madonna dell'Umiltà' con la figura del Bambino dormiente, due angeli e una figura inginocchiata; a sinistra tre santi identificabili come San Giacomo maggiore, San Giovanni Battista e un Santo evangelista; a destra la Crocifissione tra i dolenti e l'Annunciazione nei pennacchi degli archi. L'ispezione visiva eseguita da Roberto Bellucci, funzionario restauratore dell'Opificio delle Pietre Dure, ha consentito di verificare l'integrità strutturale del manufatto che mantiene la carpenteria originale e una discreta conservazione della pellicola pittorica, pur non mancando inevitabili svelature riferibili a vecchi interventi di pulitura e alcuni rifacimenti dell'oro di fondo. L'opera apparentemente mostra i caratteri della cultura pittorica veneziana di fine XIV secolo: si vedano in particolare l'uso del colore rosso e la struttura a trittico rigido più volte utilizzata da Lorenzo Veneziano e dagli artisti lagunari della seconda metà del Trecento. Questa probabilmente la ragione dell'attribuzione al Maestro della Madonna Giovannelli proposta per la tavola. Ciò nonostante gli aspetti che più colpiscono nell'immagine sono i volumi robusti e compatti delle figure che richiamano alla mente esempi di neogiottismo padano di matrice altichieresca, non priva di alcuni contatti con la cultura figurativa bolognese. Si confrontano molto bene con la pittura di Altichiero l'impostazione della 'Crocifissione' e 'l'Annunciazione', senza, peraltro, raggiungere i vertici qualitativi del grande artista di Zevio. Nell'ambito di questo contesto culturale appare calzante un confronto con la produzione di Jacopo da Verona (A. De Marchi, com. or.) documentato dal 1388 al 1442, e in particolare con gli affreschi superstiti con 'Storie della Vergine' dell'Oratorio di San Michele a Padova dove l'artista mostra ampiamente il debito nei confronti di Altichiero, ma anche di Jacopo Avanzi e Giusto de' Menabuoi, semplificando, tuttavia, le composizioni formali di quest'ultimi e palesando un certo impaccio nella definizione spaziale degli episodi. Un parallelo molto efficace può essere fatto tra l'angelo annunciante dell'oratorio padovano e della tavola presentata all'esportazione, ma una comparazione simile è possibile anche per la figura di San Giacomo presente in entrambe le opere. Ritornano le volumetrie ampie e talvolta incerte, i medesimi panneggi fitti e schematici, le definizioni morfologiche dei volti. Se l'identificazione con Jacopo da Verona dovesse essere confermata, l'opera in questione rappresenterebbe un'importante aggiunta al corpus di questo artista che rimane a tutt'oggi piuttosto esiguo rendendo complessa la ricostruzione del suo percorso artistico. Al di là delle questioni meramente attributive, tuttavia, il dossale è un'opera di particolare interesse per la sua integrità fisica, per la significativa struttura di piccolo dossale, per l'asimmetria della composizione e per la precoce adozione del tema iconografico del bambino addormentato, soggetto che ebbe una certa fortuna nell'arte rinascimentale dell'Italia settentrionale e che rappresenta un'interessante prefigurazione della Passione. Per le considerazioni più su esposte, si ritiene necessario porre il veto all'esportazione per la tavola analizzata [...]". Dott.ssa Valeria Poletto, dott. Matteo Ceriana, Soprintendenza SPSAE e per il Polo Museale della Città di Venezia e dei comuni della Gronda Lagunare
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900749424
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2014
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0