paramento liturgico di Allori Alessandro (bottega) - manifattura fiorentina (sec. XVI)

paramento liturgico, ca 1550 - ca 1588

Paramento composto di pianeta, tonacella, dalmatica, piviale, stola; confezionato principalmente con un broccatello dal fondo avorio e opera gialla; il disegno si articola sullo sviluppo verticale e orizzontale di tralci acantiformi, accompagnati da rami, con iris stilizzati e foglie polilobate, terminanti con infiorescenze a palmetta; i brusti centrali delle tonacelle sono stati realizzati con un lampasso diverso; foderato con tela di lino cerata gialla; preziosi ricami eseguiti con la tecnica dell'oro velato (or nué) ornano lo stolone e il cappuccio del piviale, la croce e la colonna della pianeta, il paliotto

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA seta e lino/ broccatello/ ricamo
    ARGENTO
    oro filato/ trama lanciata
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Fiorentina
  • ATTRIBUZIONI Allori Alessandro (bottega): Disegno
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato, detto di Sant'Antonino, fu realizzato per la cappella Salviati fatta costruire in San Marco da Averardo e Antonio Salviati nel 1588. I parati furono indossati per la messa solenne dell'inaugurazione, una cerimonia minuziosamente descritta in un testo del 1728, opera di Anton Francesco Gori. L'autore attribuisce l'esecuzione dei ricami allemonache di Santa Felicita.Tuttavia la necessità di completare il parato nei tempi previsti per l'inaugurazione, spinse i committenti a rivolgersi anche ad altri esecutori se dai documenti della cappella Salviati risulta che "7 pezzi di ricami per la pianeta" furono opera delle monache di San Paolo. Dagli stessi documenti risulta che i Salviati affidarono alla bottega dell'Allori l'esecuzionedei disegni preparatori per i ricami.Lo stesso Allori fu l'autore di "cinque disegni coloriti di fregi larghi ... cioé dua alle monache di Santo Pagolo e 2 alle monache di S. Felicita, e più per il paliotto dello altare, e di poi fatto li disegni tutti, detti lavori a mia giovani sopra Boccaccino, e li cinque pezzi fatti dipignere a maestro Giusto fiammingo, e di più sei pezzi di fregi piccoli dipinti per le maniche e per la croce,cioè per la banda, e fatti disegnari quasi tuttidetti fregi piccoli o tirelle fatte a le monache di S. Pagolo e alle monache di S. felicita con l'arme e altro". Esegue inoltre altri venti disegni tra i quali l'Annunciazione per la croce della pianeta e la Crocifissione per il cappuccio del piviale. Due sono i tessuti di fondo del parato, provenienti da manifatture fiorentine: un broccatello databile alla seconda metà del secolo XVI ed un lampasso broccato forse più antico, ma circoscrivibile tra 1550 e 1588. Marco Ciatti sostiene che i ricami edi tessuti siano stati manomessi e riconfezionati: propone, infatti,come tessuto originario del parato Salviati, quello che compone i brusti delle due tonacelle. Il parato comunque comprendeva anche una bandinella per la croce ed un coprileggio, almeno in base al pagamento di Lire 280 "per la fattura di uno paio di paramenti di broccato arricciato con fregi ricamati" ad opera del banderaio Ulivo Ulivi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900746069-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1998
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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