pellegrina - manifattura svizzera (ultimo quarto sec. XIX)

pellegrina, 1875 - 1899

Tulle meccanico in filato di cotone ecrù con maglie esagonali ricavate dalla torsione di due fili, fori del tulle ripassati apunto passato eseguito a macchina; l'esemplare è una mantellina con un alto collo reso consistente da un nastro di raso, rifinito nella parte superiore da una piccola ruches arricciata, eseguita con lo stesso materiale. Da appoggiare sulle spalle presenta un'attaccatura al collo costituita da due ganci metallici. La mantellina o pellegrina è comoposta da quattro balze sovrapposte attaccate ad una fodera leggera, messe in modo da far vedere quattro balze con lo stesso disegno,. Questo è costituiro da un motivo di tralci ondulati con corolle forate.Gli orli sono sagomati da una tripla fila di trafori circolari di diverse dimensioni, rifiniti agli orli da un punto passato a macchina

  • OGGETTO pellegrina
  • MATERIA E TECNICA filo di cotone/ ricamo
    cotone/ tulle
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Svizzera
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Davanzati
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Davanzati già Davizzi
  • INDIRIZZO Via Porta rossa, 13, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare documenta la moda delle mantelline o pellegrine, spesso a più strati e completate da colletto, affermatasi nel 1830 (P. Earnshaw,1985, tav. 75-76-77). Pellegrine, fichu, scialletti, 'visite' di varia forma e genere rappresentano un accessorio intramontabile nell'abito femminile ottocentesco e ben si accompagnano alla trasformazione subita, di decennio in decennio, dalle gonne, sempre accentuate sul retro. La moda femminile, come in molti altri accessori ispira fortemente anche quella infantile per quello che riguarda le forme e i materiali.. L'idea della mantellina a più strati proveniva dal Carrik settecentesco, lungo soprabito maschile, con diversi colletti o baveri sovrapposti (L. Kybalovà-O.Herbenova-M.Lamarovà, Enciclopedia della Moda,1978, Tav.164). Il revival settecentesco caratterizza ancora il III quarto del secolo XIX, indicando il ripensamento di tutto l'Ottocento su temi decorativi e tecniche affermate. Il materiale meccanico indica i progressi tecnologici del secolo, infatti oltre a cimentarsi con vari tipi di reti di fondo le macchine riescono fin dal 1825 ad inventare il Bullet Holes, dove i fori fatti a macchina durante la lavorazione del fondo, diventavano parti del disegno stesso. I fori, come accadeva a Notthingam dapprima erano profilati con fili di traccia messo a mano, poi le macchine Handmachine e della Schifflé, in grado di eseguire contemporaneamente fondo e decori portarono, verso la metà del secolo al declino del ricamo a mano su tulle. In questo caso la tipologia di riferimento è quella del ricamo in Broderie anglaise, che eseguia su tela motivi e bordi similmente traforati. Le riproduzioni meccaniche più significative erano fatte in Svizzera e in Sassonia ed erano iniziate ad essere prodotte con una macchina inventata nel 1828 da Josuè Heilmann (S. Levey, p.116)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745969
  • NUMERO D'INVENTARIO Tessuti antichi 2894
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2011
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2017
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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