La Primavera. Primavera
dipinto,
ca 1590 - ca 1590
Dipinto su tela raffigurante l'allegoria della Primavera
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Da Ponte Francesco Detto Francesco Bassano Il Giovane (1549/ 1592)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE "Secondo le indicazioni del catalogo di Ulderigo Medici, la tela in oggetto e il suo pendant furono acquisite dal principe Filippo Corsini il 29 luglio 1711 dalla vendita all'asta di opere appartenute al cardinal Francesco Maria de' Medici, assieme ad altri due dipinti, 'Il miracolo del pesce' di Giuseppe Ribera e 'Il Battesimo di Cristo di Santi di Tito', entrambi conservati nella Galleria Corsini di Firenze. L'assegnazione all'ambito di Iacopo Bassano ha trovato piena conferma nella disamina della produzione del maestro veneto, cui si deve l'invenzione di questo particolare genere di scene campestri. Si tratta con ogni probabilità di due opere superstiti appartenenti ad un ciclo dedicato alle stagioni, una produzione che ebbe grandissima fortuna a Venezia e nell'entroterra veneto a partire dall'ottavo decennio del Cinquecento. Iacopo dal Ponte aveva già raggiunto una notevole fama grazie ad una tipologia di dipinti nei quali la descrizione della campagna e della vita rurale è preponderante rispetto al soggetto di storia vero e proprio. A partire dal 1575, in concomitanza con il consolidarsi di una committenza di estrazione medio - borghese, la richiesta di simili evocazioni bucoliche ebbe un tale incremento da sollecitare la messa a punto di un nuovo e più vasto repertorio, finalizzato ad un tipo di produzione che si può definire "seriale": al caposcuola è affidata l'invenzione dei distinti elementi e delle figure che animano la scena, nonché l'impostazione generale, ai collaboratori spetta invece la realizzazione finale. Questa pratica si protrarrà nella bottega per oltre un secolo, con esiti progressivamente meno alti, e si può individuare in alcuni fortunati cicli di soggetto biblico riletti in chiave bucolica. Anche la rappresentazione dei mesi e delle stagioni divenne oggetto di interi cicli pittorici, elaborati in più versioni e oggi noti attraverso varie repliche e altrettanto numerose serie di incisioni. Ma se per altri gruppi - come ad esempio le storie di Noè - è piuttosto semplice risalire al comune prototipo, per la serie che rappresenta le diverse attività umane durante le stagioni è quanto mai difficoltoso individuare il modello originario creato dal maestro, e questo proprio a causa delle particolari modalità con cui si operava nella bottega dei Bassano. Le numerosissime repliche del medesimo soggetto presentano infatti una comune matrice, ravvisabile nell'intonazione bucolica, nel paesaggio dolcemente digradante verso colline azzurrognole, nel taglio della scena. I distinti gruppi di personaggi impegnati nei lavori agricoli sono invece variamente ricomposti, come se l'esecutore fosse partito da un originario "campionario", assemblato e di volta in volta arricchito (o ridotto) di vari elementi. E' una procedura che trovava giustificazione nell'enorme successo che questo genere di pittura riscuoteva presso il pubblico locale, interessato più alla piacevolezza del prodotto finale che all'originalità della creazione. In sintesi, se le diverse stagioni mostrano caratteristiche assolutamente affini, sono di fatto assenti delle vere e proprie repliche o copie dello stesso soggetto. Questo vale anche per le due tele Corsini: dal punto di vista stilistico le due opere sembrano perfettamente aderire ai modi pittorici della migliore produzione bassanesca, ma è estremamente ardua l'individuazione di una ben precisa paternità e il riferimento ad un preciso prototipo. Il confronto fra i nostri dipinti e alcune versioni note della 'Primavera' e dell' 'Autunno' ha messo in evidenza alcune analogie con la serie oggi conservata al Castello Sforzesco di Milano, per la prima volta segnalata nel 1971. La Primavera invece per quanto mostri gruppi di figure assolutamente analoghe a quelle presenti nell'omologo milanese, denota marcate differenze: la tela fiorentina si caratterizza infatti per una maggiore ricchezza compositiva, nella trattazione del paesaggio in profondità e per l'introduzione di elementi assenti in altre versioni. Le opere di proprietà Corsini denotano una maggiore accuratezza tanto nella resa pittorica che nell'impianto compositivo e questo conforta l'ipotesi di una produzione "di prima mano" della scuola dei Dal Ponte, da collegare direttamente al figlio di Iacopo, Francesco". Dott.ssa Giovanna Damiani, Soprintendenza SPSAE e per il Polo Museale della Città di Firenze
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745763
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI sul retro - "Dal Ser.mo Principe Francesco Maria 1681" - a inchiostro - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0