lampione,
ante 1936 - post 1961
Poccianti Pasquale (1774/ 1858)
1774/ 1858
Fonderia Mongardi (notizie Sec. Xx)
notizie sec. XX
Lampione a quattri bracci su piedistallo in cemento; base poggiante su tre piedi a zampa di capra, raccordati al fusto da elementi a forma di valva di conchiglia stilizzati, contornanti una palmetta; fusto suddiviso in tre segmenti: il primo ornato da due ordini di foglie in rilievo, il secondo a spirale e il terzo a foglie di lauro; capitello corinzio stilizzato su cui si imposta il braccio centrale del lampione circondato nella parte inferiore da figure di oche e terminante con il giglio di Firenze; i tre bracci laterali sono adornati da eleganti volute acantiformi terminanti nella figura stilizzata di un drago, circondato da un passerotto e da una serpe
- OGGETTO lampione
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MATERIA E TECNICA
vetro/ smerigliatura
- AMBITO CULTURALE Bottega Toscana
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ATTRIBUZIONI
Poccianti Pasquale (1774/ 1858): Disegno
Fonderia Mongardi (notizie Sec. Xx): fusione
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE A Firenze i primi lampioni pubblici ad olio compaiono negli anni 80 del XVIII secolo. Nel 1845, tra lo stupore generale, vengono installati in Via Maggio i primi lampioni a gas alla presenza del Granduca e nello stesso anno fu costruito il gasometro in Via dell'Anconella; da questo momento prende il via in città una rete più capillare di distribuzione della luce a gas e in quell'anno risultano presenti, nella cerchia del centro, 338 lanterne a sostegno orizzontale in ferro, simili ai fanali delle carrozze, e grandi lampioni in ghisa in alcune piazze principali. L'illuminazione elettrica è invece introdotta a partire dal 1887. Questi esemplari delle Cascine furono in parte installati nel 1961: "tra le prime cure che l'amministrazione ha dedicato ai bisogni della città, fin dal 1961 si annovera l'illuminazione del Parco delle Cascine. Si è intervenuti sul Viale dei Lecci e Viale degli Olmi e alcune zone comprese fra i detti viali, sul Piazzale delle Cascine e quello Washington e zone comprese fra i detti piazzali. Installati 72 candelabri in ghisa con quattro centri luminosi costituiti da lampade protette da globi di vetro smerigliato" (cfr. Firenze. Rassegna del Comune, 4, 1964, p. 9). Furono realizzati dalla Fonderia Marcello Mongardi (cfr. contratto di appalto in ASCFi, Comune di Firenze, Affari Legali, CF 10650, fasc. 6 or) e ricalcano un modello ampiamente diffuso in città (Piazza Indipendenza, Piazza d'Azeglio, Piazzale Michelangelo, solo per citare alcuni luoghi), prodotto nel XIX secolo dalle Fonderia Benini e Michelagnoli del Pignone (cfr. Arte e industria 1983, figg. 51, 166); l'ideazione di questo lampione risale tuttavia in parte a un'idea di Pasquale Poccianti, come dimostra un disegno conservato nell'archivio della famiglia a Scandicci (AFP, cartella n. 12, 1, pubblicato in Borsi, Morolli, Zangheri 1974, fig. 262). In realtà anche prima del 1961 erano presenti nel parco lampioni di questo tipo: una vecchia fotografia Alinari del 1936 (n°3226) immortala infatti due esemplari davanti all'Istituto Agrario e Forestale, e fornisce un termine ante quem per la loro installazione. Altri lampioni a una luce realizzati in stile su modelli del Pignone sono collocati nel Giardino della Catena e nel Piazzaletto dell'Indiano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900745745
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2012
- ISCRIZIONI sul fusto - FONDERIA/ MONGARDI - a fusione -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0