volto di Santa Elisabetta
dipinto murale staccato
post 1862 - ante 1863
Pezzati Pietro (1828/ 1893)
1828/ 1893
n.p
- OGGETTO dipinto murale staccato
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MATERIA E TECNICA
intonaco staccato/ pittura a fresco
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ATTRIBUZIONI
Pezzati Pietro (1828/ 1893)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il frammento con il volto di Santa Elisabetta - ritratta mentre è adagiata sul letto, in procinto di dare alla luce il figlio - proveniva dalla "Natività di San Giovanni Battista", affrescata da Giotto nella parete sinistra della cappella Peruzzi. Il particolare faceva parte dei restauri apportati nel 1862-63 da Pietro Pezzati, il pittore livornese allievo di Antonio Marini che, dopo la morte del maestro, aveva completato gli interventi di ripulitura e restauro sulle antiche pitture. Non molti anni prima, infatti, erano riapparsi fortuitamente dalle pareti, scialbate intorno alla metà del Settecento, gli affreschi di Giotto, suscitando grande clamore nell'opinione pubblica (cfr. "Santa croce...", pp. 205-209). Anche il Moisé puntualmente registrava nel 1845 che "ora con felice intendimento si prese a scoprire la parete a sinistra, che rappresenta un convito d'Erode e la presentazione della testa di San Giovanni, affresco d'una rara bellezza e d'una sufficiente conservazione. L'altra parete, sulla quale è dipinto il Santo che risuscita Drusiana, e quando è rapito in cielo, è tuttavia coperta; e facciamo caldissimi voti perché si cancelli presto l'antica vergogna" (p.171). Lo stato di conservazione delle scene era di certo estremamente precario, a causa non solo dell'azione del tempo, ma anche della tecnica pittorica anticamente impiegata. Infatti, esse erano state dipinte quasi per intero a tempera, procedimento notoriamente molto meno resistente di quello a fresco (adottato, per esempio, nella vicina cappella Bardi, anch'essa in quegli anni riscoperta e restaurata). Il ripristino delle pitture si mostrava, dunque, un'operazione complessa, da affidare ad una personalità esperta. Fu scelto Antonio Marini, figura allora dominante nel campo del restauro dopo la prova resa nel duomo di Prato e soprattutto nel Palazzo del Bargello a Firenze. Il lavoro del Marini - e sulla sua scia anche quello del Pezzati - era improntato ad un sostanziale rispetto delle figurazioni antiche; tuttavia il volto di Sant'Elisabetta qui analizzato costituisce un'eccezione e forse l'unica marcata integrazione. Il Pezzati, in questo caso, rifece l'intonaco, ideò la figurazione e la eseguì con la tecnica a fresco (cfr. "Santa Croce…", p. 209; Procacci, p. 389). Successivamente, nel corso del Novecento, con il mutare dei principi che ispiravano gli interventi di restauro, le ridipinture e le aggiunte furono tolte: fra il 1958 ed il 1961 Leonetto Tintori provvide a staccarle dalla superficie pittorica, lasciando al loro posto zone di solo intonaco neutro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742453
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Villa Corsini a Castello
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0