Madonna con Bambino

tabernacolo, ca 1450 - ca 1499

Rilievo entro cornice rettangolare con base aggettante e sormontata da due volute affrontate

  • OGGETTO tabernacolo
  • MATERIA E TECNICA marmo/ scultura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Fiorentino
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Carocci assegna il bassorilievo a uno scultore di scuola fiorentina della metà del secolo XV e lo giudica "scultura alquanto dura di fattura". Al tempo del Carocci il palazzo sulla cui facciata è murato il tabernacolo apparteneva ancora ai duchi Velluti Zati di San Clemente che lo avevano acquisito nel 1788. Il palazzo è il risultato di una serie di ristrutturazioni e ampliamenti di una schiera di dieci case appartenute all'Arte di Calimala, che nel quinto decennio del secolo XVI aveva acquistato un lotto di terreno nella zona di Cafaggio e aveva costruito una serie di edifici disposti lungo via G. Capponi. Alcune delle case vennero in seguito trasformate in residenza suburbana da don Luigi di Toledo, mentre le prime quattro case verso sud (cioè la parte dell'edificio su cui si trova il tabernacolo, murato sulla facciata principale del palazzo successivo) rimasero intatte. Nel 1578, alla partenza di don Luigi di Toledo, il terreno tornò per breve tempo alle monache di San Domenico del Maglio, mentre il palazzo passò in seguito ai della Gherardesca (1586) e infine ai Salviati (1626) e ai Guadagni (1627). Nonostante le successive trasformazioni, il suo assetto è dovuto ai lavori finanziati dai Guadagni nel quarto decennio del secolo XVII e diretti principalmente da Gherardo Silvani, affiancato da Felice Gamberai. L'architetto Silvani nel suo progetto dovette confrontarsi con le preesistenze fortemente vincolanti del palazzo: nel corso dei lavori l'edificio originario fu in parte demolito, ma le prime quattro case furono probabilmente soltanto ingrandite. La storia del tabernacolo risulta controversa: mentre la sua presenza è attestata dal Carocci nel 1892, nel 1971 il Bargellini sembra descrivere un'opera asportata dalla sua collocazione, senza indicarne la momentanea ubicazione. Anche la datazione è controversa e non è noto quando il rilievo sia stato murato nella facciata del palazzo: se il Carocci lo assegna alla metà del secolo XV, il Bargellini ne ritarda l'esecuzione al secolo XVI, mentre il Guarnieri lo assegna perfino al secolo successivo. La cornice, di gusto tardocinquecentesco o primoseicentesco, potrebbe essere stata aggiunta successivamente alla collocazione del rilievo sul muro. Considerato che l'attuale via Micheli fu aperta soltanto nell'Ottocento, il tabernacolo doveva forse segnare il confine di una costruzione o di un possedimento. Sembra verosimile che il tabernacolo sia una di quelle preesistenze mantenute dal Silvani. Il Guarnieri, assegnando il tabernacolo al secolo XVII, vi descrive un bassorilievo in terracotta, mentre il Bargellini precedentemente considerava il rilievo marmoreo un'opera di bottega ispirata a modelli fiorentini del secolo XV, ma di esecuzione cinquecentesca. Per un'analisi iconografica si possono individuare analogie con la produzione fiorentina quattrocentesca, in particolare con alcune opere di Benedetto da Maiano, Desiderio da Settignano e Francesco di Simone Ferrucci
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900742147
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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