Madonna con Bambino tra S. Pietro, S. Paolo e angeli

dipinto, 1440 - 1460

Affresco centinato raffigurante la Madonna in trono mentre allatta Gesù Bambino, alla sua destra la figura di San Pietro e alla sua sinistra San Paolo. Sopra di loro due angeli a mani giunte guardano la Vergine. Il dipinto è incorniciato da una cornice a fresco con elementi a nastro ricorrente alternati a lacunari; al centro la colomba dello Spirito Santo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Maestro Di Signa (attribuito)
  • LOCALIZZAZIONE Vicchio (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco proviene dal tabernacolo viario posto vicino alla chiesa di S. Michele a Rupecanina nel territorio di Vicchio, dove fu rimosso dopo il terremoto del 1919 che l'aveva danneggiato. Una prima menzione bibliografica del tabernacolo sia ha con la guida del Niccolai del 1914, lo ricorda completo di tutte le sue raffigurazioni, e cioè il fondo della nicchia con la 'Madonna del latte tra due angeli in adorazione e ai lati gli apostoli Pietro e Paolo' e alle pareti laterali le figure di 'San Gerolamo' e di 'San Michele arcangelo', che è poi il santo patrono della vicina chiesa. Oggi, esposto nel museo, del complesso affrescato è rimasto solo la raffigurazione della parete di fondo e in maniera lacunosa; ma nonostante ciò i caratteri stilistici della pittura hanno permesso a Federico Zeri (1963) di riconoscere la figura del pittore denominato il "Maestro di Signa", nome convenzionale nato grazie al ciclo di affreschi con le 'storie della Beata Giovanna' del 1462 nella pieve di Signa, che poi è l'opera più nota del pittore. Un tabernacolo del tutto simile, attribuito dalla Proto Pisani (1989) al Maestro di Signa, si trova nel comune di San Casciano Val di Pesa e più precisamente nella località di Castelbonsi. Il rimando a tale opera è evidente nell'impostazione delle figure della Madonna e del Gesù Bambino che allatta, nella posizione degli angeli e nella descrizione del cornicione che corre lungo il perimetro. La sua pittura si mostra legata alla tradizione figurativa fiorentina dei grandi maestri della prima metà del Quattrocento, come Domenico Veneziano e Beato Angelico, rielaborata in un semplice linguaggio popolare e provinciale, quasi ripetitivo; solo in alcuni particolari pittorici, come l'attenzione che rivolge alla resa delle luci, sta ad indicare che il pittore è attento anche alle correnti artistiche più aggiornate della metà del XV secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900695941
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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