apparizione della Madonna al Beato Bernardo Tolomei

dipinto, ca 1670 - ca 1670

n.p

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 330 cm
    Larghezza: 222 cm
  • ATTRIBUZIONI Pignoni Simone (1611/ 1698)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L''Apparizione della Madonna al Beato Bernardo Tolomei' è stata pubblicata per la prima volta nel 1964 da Ewald, assieme al suo bozzetto (ora nei depositi degli Uffizi e proveniente dalla collezione del Gran Principe Ferdinando de' Medici; Inventario Imperiale 1959, n. 3). Il dipinto è una delle rare pale d'altare dell'artista (allievo di Passignano e poi di Boschi), assieme alla 'Crocifissione' dell'Antella (1647), alla 'Madonna in gloria e Santi' della Santissima Annunziata (1671) e a 'San Luigi re di Francia' di Santa Felicita (1682). Nonostante la tela abbia goduto anche in passato di una certa fortuna critica, è infatti ricordata dal Möucke (1756), dal Lastri (1791-95), dal Moreni (1793) e dal Lanzi (1809), non è affatto documentata. Giustamente Silvia Meloni rileva che l'autorrizazione al culto del santo senese risale al 1644 e che la tela potrebbe essere stata dipinta a ridosso di quella data. Infatti in occasione della canonizzazione di Santa Francesca Romana, avvenuta nel 1608, i monaci olivetani commissionarono sollecitamente a Fabrizio Boschi la tela che occupa l'altare accanto a quello in esame. Va inoltre ricordato che su questo altare era collocato un dipinto della fine del '500 di anonimo artista fiorentino raffigurante 'La guarigione del cieco nato', spostato in sagrestia, forse alla fine del '600, sopra l'altare. Tuttavia l'analisi del dipinto del Pignoni rivela uno stile che caratterizza la produzione più tarda dell'artista: la pennellata veloce che mostra affinità con Cecco Bravo, la sprezzatura dell'impasto e la netta composizione diagonale. Un confronto stringente è quello con la tela del 1671 per la Santissima Annunziata (Madonna in gloria e angeli), dove ad esempio la figura dell'angelo ad ali spiegate è assai affine a quello del dipinto olivetano. E' inoltre merito di Contini l'aver riconosciuto all'interno della cartella Di Francesco Curradi, il disegno, a matita rossa e nera, per la figura del Beato Bernardo Tolomei (Gabinetto desegni e stampe degli Uffizi, 2435S). Un altro bozzetto del dipinto, di qualità inferiore rispetto a quello degli Uffizi e forse copia di bottega, è quello proveniente dal monastero olivetano di Settignano (Baldassarri 2008). Questo altare di struttura tardo cinquecentesca è tra gli interventi più rilevanti della risistemazione post-tridentina della chiesa. I due altari di destra, assieme a questo nella parete sinistra, furono eretti a partire dalla fine degli anni Ottanta del Cinquecento e tutti e tre furono ristrutturati nel 1610 in occasione della costruzione del primo altare a sinistra dedicato a Santa Francesca Romana (Meloni-Trotta)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655606
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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