mostra d'altare - bottega fiorentina (sec. XVI)

mostra d'altare, 1580/ 1581

La mostra d'altare lignea presenta una struttura architettonica ad edicola timpanata. La cornice più esterna è costituita da due semicolonne corinzie scanalate e dorate, poggianti su dadi ugualmente dorati e finemente bulinati a risparmio con decorazioni a racemi vegetali. Il fregio della trabeazione è decorato con un tralcio intermittente di foglie d'acanto, e una testina al centro, oro su fondo azzurro. Il timpano presenta nella cornice esterna un motivo a dentelli dorati, al centro un rilievo con la colomba dello Spirito Santo raggiata, dorata su fondo azzurro

  • OGGETTO mostra d'altare
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'imponente macchina d'altare lignea, che corona la mostra architettonica in pietra serena, fu realizzata all'epoca in cui gli Strozzi intrapresero i lavori di ammodernamento, iniziati nel 1580, dell'altare maggiore e dell'area presbiteriale. Filippo e Lorenzo, figli di Giovan Battista Strozzi (morto nel 1571), detentori del patronato della cappella maggiore, commissionarono in questa occasione a Santi di Tito la pala per l'altare maggiore con l'Entrata di Cristo a Gerusalemme' (1581). Quest'ultima, attualmente presso la Galleria dell'Accademia di Firenze, fu rimossa nel 1810 all'epoca delle soppressioni napoleoniche, e sostituita nel 1816, all'epoca della restaurazione, con 'La guarigione del lebbroso' di Francesco Morandini (pala tuttora in loco). Tutto il parato dell'altare maggiore fa parte della sistemazione tardo cinquecentesca della chiesa, che incluse appunto anche il rinnovamento della cappella maggiore patrocinato dalla famiglia Strozzi. Dalla documentazione esistente, sulle varie fasi dei lavori e sulle varie committenze e finanziamenti delle opere di ristrutturazione della chiesa, si apprende che nel 1485 la famiglia Capponi finanziò il nuovo 'archo' che 'si fece in chiesa'. Bisogna quindi dedurre che furono i Capponi a promuovere in quell'anno l'ultimazione (o forse la ristrutturazione radicale) della zona presbiteriale della chiesa di San Bartolomeo a Monte Oliveto (Meloni-Trotta). A partire dall'ultimo decennio del Cinquecento la famiglia Strozzi -ab origine detentrice del patronato della cappella maggiore della chiesa- divenne la maggiore protettrice e finanziatrice dei lavori nel complesso monastico e nella chiesa (1580-1604). Al 1580 precisamente risale la committenza per il nuovo altare maggiore e per il coro, terminati nel 1581. In quella stessa occasione furono approntati i lavori di ristrutturazione della cupola emisferica del presbiterio, al cui centro verrà apposta una pietra circolare con una decorazione a rilievo raffigurante l'arme degli Srozzi (tre mezze lune o 'strozze'), tuttora visibile (Meloni-Trotta). All'epoca di queste ristrutturazioni, al centro dell'arcone trionfale, fu posto anche il rilievo con l'arme gentilizia della famiglia Strozzi. Anche ai lati delle due porticine che immettono nel coro sono inserite due coppie di 'strozze' (su fondo oro e rosso), mentre alla base dei due pilastri laterali che sostengono la macchina d'altare sono inseriti due stemmi a rilievo con l'arme di famiglia
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655568
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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