porta - ad un battente, serie - bottega fiorentina (sec. XVI)
La porta centinata ad un battente, è realizzata in legno di noce intagliato. La decorazione è giocata sulla ripetizione di moduli ovali e circolari di differenti proporzioni. Nel recto della porta, al centro, una specchiatura a losanga, profilata con una cornice applicata, decorata con un motivo a semicerchi alternati da listelli lisci. Al centro della losanga un pomello circolare piatto incorniciato da una modanatura a rilievo a più gole. Il perimetro della porta è decorato con una cornice applicata, decorata con un motivo a dentelli concavi ovali, al cui centro si trova un elemento circolare. La base è liscia. Nella centina una coppia di armi gentilizie della Famiglia Strozzi a rilievo e su fondo oro. Il verso è profilato da una modanatura liscia applicata; al centro una specchiatura circolare applicata, incorniciata da una modanatura, ugualmente applicata e di identico spessore, di formato ovale
- OGGETTO porta ad un battente
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MATERIA E TECNICA
legno di noce/ intaglio/ doratura
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MISURE
Altezza: 191 cm
Larghezza: 74 cm
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il parato fa parte della sistemazione tardo cinquecentesca della chiesa, che incluse appunto anche il rinnovamento della cappella maggiore patrocinato dalla famiglia Strozzi. Dalla documentazione esistente, sulle varie fasi dei lavori e sulle varie committenze e finanziamenti delle opere di ristrutturazione della chiesa, si apprende che nel 1485 la famiglia Capponi finanziò il nuovo 'archo' che 'si fece in chiesa'. Bisogna quindi dedurre che furono i Capponi a promuovere in quell'anno l'ultimazione (o forse la ristrutturazione radicale) della zona presbiteriale della chiesa di San Bartolomeo a Monte Oliveto (Meloni-Trotta). A partire dall'ultimo decennio del Cinquecento la famiglia Strozzi -ab origine detentrice del patronato della cappella maggiore della chiesa- divenne la maggiore protettrice e finanziatrice dei lavori nel complesso monastico e nella chiesa (1580-1604). Al 1580 precisamente risale la committenza per il nuovo altare maggiore e per il coro, terminati nel 1581. In quella stessa occasione furono approntati i lavori di ristrutturazione della cupola emisferica del presbiterio, al cui centro verrà apposta una pietra circolare con una decorazione a rilievo raffigurante l'arme degli Srozzi (tre mezze lune o 'strozze'), tuttora visibile (Meloni-Trotta). All'epoca di queste ristrutturazioni, al centro dell'arcone trionfale, fu posto anche il rilievo con l'arme gentilizia della famiglia Strozzi. Anche ai lati delle due porticine che immettono nel coro sono inserite due coppie di 'strozze' (su fondo oro e rosso), mentre alla base dei due pilastri laterali che sostengono la macchina d'altare sono inseriti due stemmi a rilievo con l'arme di famiglia. Le due porticine che immettono nel coro, coeve alla mostra architettonica d'altare, presentano alcuni dei caratteristici elementi decorativi rinascimentali (dentelli, cerchi), modulati con grande rigore e ripetuti in entrambe le superfici con proporzioni differenti. I motivi decorativi sono inoltre chiaramente riconducibili alla tradizione rinascimentale fiorentina (anche la specchiatura a losanga è spesso utilizzata nella mobilia della stessa epoca per decorare sportelli o ante di mobili). Stringenti similitudini si possono riscontrare in alcuni mobili coevi conservati presso il museo Bardini di Firenze
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900655566
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2010
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0