testa d'uomo

matrice, 1796/ 1797

n.p

  • OGGETTO matrice
  • MATERIA E TECNICA vetro/ fusione/ molatura
  • ATTRIBUZIONI Paoletti Bartolomeo (1757/ 1834)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
  • INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'esemplare fa parte un gruppo di oltre seicento stampi in vetro per la produzione di impronte commissionati all'incisore di gemme e antiquario romano Bartolomeo Paoletti, che li ricavò dai cammei e dagli intagli più importanti della collezione glittica dei granduchi di Toscana (per ulteriori notizie si rimanda alla scheda OA 09/00649739). In particolare, la matrice qui considerata è desunta da un cammeo in corniola di Alessandro Cesati, celebre incisore di gemme e medaglista, conservato presso il Museo degli Argenti di Firenze (inv. Gemme 1921, n. 132). Dell'originale fornisce un ampio commento Tommaso Puccini nel suo catalogo manoscritto dedicato alle gemme riprodotte dal Paoletti: "Corniola di secondo colore. Testa in profilo di alcun illustre personaggio del secolo XVI. L'autore nel rvescio vi scrisse il suo nome ?????????S ??????. Era questi Alessandro Cesati cognominato il Greco che, al dire del Varchi nella sua orazione sulla maggioranza e nobiltà delle arti, teneva il campo senza alcun contrasto sopra tutti gli intagliatri di gioie, o pietra fine, di cui narra il Vasari, che Michelangelo al vedere la medaglia, che egli aveva fatta di Papa Paolo III con quel rovescio, dov'è Alessandro Magno prostrato avanti il gran sacerdote di Jerosolima, disse = che era venuta la morte nell'arte, perciocchè non si poteva veder meglio. Convien dire che il Buonarroti fosse indotto a così giudicare dal disegno, dal sentimento, dalla esecuzione piuttosto che dallo stile, che tiene affatto al secolo, e nulla sente della greca semplicità, sebbene Enea Vico nei suoi discorsi sopra le medaglie pag. 67 asserisca che con la frequente occasione di contraffare le medaglie erasi fatta sua la manier degli antichi. Questa squisitissima opera è tutta maestrevolmente eseguita alla punta con tal arte, che non mi è occorso mai vederne altra simile, perché l'artefice secondo il convesso della pietra ha saputo condurre in basso rilievo in modo, che i maggiori aggetti poco, o nulla, sportino in fuori dal piano, dentro cui è affatto incavato il contorno, che lo ricinge. Un stupendo ritratto di Enrico II scolpito da Alessandro pure in corniola, con la stessa condotta del basso rilievo, e con il nome dell'autore scritto pure in greco sul rovescio, fu già nel gabinetto Crozat, e il Mariette nella sua storia degli intagliatori lo mette al di sopra della medaglia di Paolo III. Le tre divisate circostanze mi avevano fatto sospettare che questa fosse l'identifica pietra di Crozat, tanto più che ricorda alcun poco i tratti di quella R. famiglia; ma non sostiene il confronto del ritratto di Enrico, ne di quanti altri, che o dipinti o scolpiti si conservano in questa R. Galleria; onde curiossissimo di rinvenirne il soggetto, non mi è riuscito di appagare la mia curiosità" (BdU, ms. 47, n. 250 - 1742). La matrice è in vetro colore marrone
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900649804
  • NUMERO D'INVENTARIO Bargello Mobili moderni 533.C250
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Le Gallerie degli Uffizi
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sul rovescio - C / 250 (in rosso) - stampatello - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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