Sant'Alessio

reliquiario a gruppo scultoreo,

Entro una nicchia di ebano foderata di velluto rosso e profilata da una cornicetta di rame dorato, è inserito il reliquiario figurato in marmi e pietre dure; su un basamento in marmo, entro una piccola nicchia fiancheggiata da due colonne di ametista e collocata sottto una scala in diaspro, appoggiato su una piccola teca in lapislazzuli con finestrelle contenente le reliquie, è la figura del santo lavorata in oro; in alto un nuvolario in argento dorato con angioletti

  • OGGETTO reliquiario a gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ incisione/ cesellatura
    diaspro/ intaglio
    seta/ velluto
    rame/ doratura
    ametista/ molatura
    legno di ebano/ impiallacciatura
    oro/ fusione/ sbalzo/ cesellatura
  • ATTRIBUZIONI Soldani Benzi Massimiliano (1656/ 1740)
    Motti Pietro (notizie 1672-1718)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario proviene dalla cappella palatina di Palazzo Pitti e fu consegnato alla basilica di San Lorenzo in occasione dello scambio del 1785, voluto da Pietro Leopoldo di Lorena, per incamerare nelle collezioni granducali i vasi laurenziani in pietra dura. In esso è raffigurata, in maniera fedele alla storia, la morte di Sant'Alessio; un nobile fuggito di casa il il giorno delle nozze per vivere in castità e povertà, e morto in solitudine, senza essere riconosciuto, sotto il portone del palazzo paterno. Gli fu trovato in mano un cartiglio nel quale era scritto il suo nome, cartiglio posto in evidenza dallo scultore nella mano destra dal santo ormai morto. Si tratta di un'opera che per tema, per scelta dei materiali e per impostazione compositiva e scenografica è tipicamente barocca. Klaus Lankheit nel 1962 attribuiva il reliquiario allo scultore Massimiliano Soldani Benzi e lo datava intorno al 1690. L'attribuzione è stata confermata dalla documentazione di Guardaroba rintracciata da Nardinocchi (1995): tra 1690 e 1691 sono infatti consegnati al Soldani Benzi le colonne di ametista e l'oro per la figura del santo. Dalla ricevuta di pagamento del 10 maggio 1691 si apprende inoltre che Pietro Motti era interventuto nella decorazione e nella realizzazione della nicchia. Sono simili per composizione i reliquiari di San Raimondo, di San Pasquale Baylon e di San Ludovico, eseguiti dallo stesso Soldani Benzi e negli stessi anni: si trattava forse di una serie da esporre in maniera unitaria
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900647141
  • NUMERO D'INVENTARIO Reliquiari della Basilica di S. Lorenzo, 110
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Cappelle Medicee
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI sul nastro sopra la finestrella della teca - S. ALEXIUS -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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