iniziali decorate

miniatura

Le iniziali fogliate hanno il fondo decorato con fiori e foglie lanceolate e arricciate, campiti con gli stessi colori utilizzati per realizzare il corpo che, in alcuni casi, è stretto da anellini colorati ed è decorato da sottili cirri bianchi e da fili di perle realizzate a monocromo. L'omogeneità cromatica e stilistica che caratterizza le iniziali fogliate e quelle istoriate lascia ipotizzare l'intervento della mano dell'Angelico anche per queste lettere di minore importanza. Iniziali: S (c. 38v), L (c. 53r), M (c. 57v). Le iniziali fogliate sono all'inizio dell'Officio di feste che ricordano santi di minore importanza rispetto a quelli festeggiati con iniziali figurate o istoriate

  • OGGETTO miniatura
  • MATERIA E TECNICA gesso/ doratura
    pergamena/ miniatura
  • ATTRIBUZIONI Giovanni Da Fiesole Detto Beato Angelico (1395-1400/ 1455)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il codice, che è un graduale con i canti delle principali feste religiose in onore di determinati santi (Priprium de sanctis) e quelle dedicate a precise categorie di santi (Commune sanctorum), è stato miniato dal Beato Angelico in due fasi, tra il 1424-1425 e il 1428-1430 e contiene iniziali filigranate realizzate da Fra Benedetto dal Mugello, fratello dell'Angelico. L'autografia del Graduale 558, ormai comunemente riconosciuto come opera dell'Angelico e, probabilmente, compreso nella citazione vasariana di una serie di libri di coro miniati dall'artista "in San Domenico a Fiesole" (1878-1885, p. 505), non è stata sempre scontata almeno fino alla fine dell'Ottocento. Il Rondoni, infatti, lo reputò opera di bottega (1876, p. 61) e il Milanesi lo attribuì a Zanobi Strozzi (in Vasari 1878-1885, p. 528 nota 1). Il primo riconoscimento di un Angelico miniatore si deve al Wingenroth (Beiträge zur Angelico-Forschung, in 'Repertorium für Kunstwissenschaft', 21, 5, 1898, pp. 335-345, 427-438) ma l'ipotesi non ebbe un grande seguito infatti, agli inizi del Novecento il codice fu nuovamente attribuito a Zanobi (D'Ancona 1908, p. 90; D'Ancona 1914, II, pp. 352-353 n. 776; Muzzioli 1953, p. 301 n. 473). Si deve al Berti (1962, pp. 277-308; 1963, pp. 1-38) il fondamentale contributo interamente dedicato al Graduale 558 che ha portato all'unanime riconoscimento dell'Angelico come autore e al quale sono seguiti numerosi studi ormai rivolti principalmente all'analisi codicologica e stilistica delle miniature (Scudieri, in Miniatura del '400, 2003, pp. 87-88; Boskovits 1976, p. 37; Boskovits 1976, pp. 36, 48, n. 11; Bonsanti 1998, p. 158; Kanter, in Painting and Illumination 1994, pp. 332-339; Ciardi Dupré dal Poggetto, in Messale Beato 2005, pp. 155-194; Scudieri, in Messale Beato 2005, pp. 23-32; Kanter, in Fra Angelico 2005, pp. 79-80; Scudieri, in Fra Giovanni 2007, pp. 13-57; Giacomelli, in Fra Giovanni 2007, pp. 58-88, Giacomelli, in Beato Angelico 2009, pp. 252-255). L'illustrazione si presenta stilisticamente piuttosto omogenea, con una preferenza di tonalità cromatiche delicate impiegate sia nelle scene che nei fregi e comprende un repertorio decorativo che trae origine da quello della Scuola degli Angeli. E' comunque possibile individuare quattro gruppi di miniature che differiscono per alcune scelte cromatiche e stilistiche dell'apparato figurativo e decorativo. Una prima parte, qualitativamente alta, particolarmente raffinata nei colori, nelle lumeggiature e nei fregi fogliacei, comprende le miniature da c. 9r a c. 33v e 156v; un secondo gruppo è formato dalle cc. 41v-68v, caratterizzato da una tavolozza più chiara, carente nella plasticità ma vivace nei fregi animati da uccelli fantastici; negli ultimi due gruppi, da c. 70v a c. 86v e le cc. 93r, 124r, 137v, si accentua la semplificazione delle forme; le miniature alle cc. 100r e 109r sono vicine al primo gruppo ma presentano una diversa impostazione dell'iniziale con brevi code. Queste caratteristiche sono probabilmente la conseguenza di un'interruzione e prolungamento dell'illustrazione del codice che riflette nelle miniature lo stesso percorso evolutivo che l'Angelico sviluppa contemporaneamente nella pittura su tavola. La realizzazione del codice potrebbe essere legata ai lavori di ristrutturazione della chiesa del convento di Fiesole, in particolare con la conclusione dell'altare maggiore e la realizzazione della Pala di San Domenico, probabilmente protrattasi tra il 1421-1422 e il 1424-1425, che stilisticamente è l'opera ad esso più vicina
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900646173-5
  • NUMERO D'INVENTARIO S. Marco e Cenacoli 558
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Museo di San Marco - Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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