scialle - manifattura italiana (?) (ultimo quarto sec. XIX)

scialle, ca 1875 - ca 1899

L'esemplare ha una forma sciallata con la massima larghezza alle spalle, che va progressivamente restringendosi fino a terminare in punte triangolari. Il disegno segue armoniosamente la forma del collo, dividendolo con sottili nervature in aree disposte in tutta la lunghezza : all'esterno è creata una merlatura concentrica ad un punto dove convergono tutte le trecce del fondo, che determina anche la sagomatura dell'orlo. Il motivo è ripetuto in una striscia successiva e suddivisa da un'altra sezione con corolle e barrette. Al centro è una griglia geometrica di piccoli quadrati, interrotta nella parte centrale, visibile una volta appoggiata sulle spalle, da un decoro floreale stilizzato, evidenziato da una rete di fondo a maglie quadrangolari. I motivi erano eseguiti in strisce unite in fase finale

  • OGGETTO scialle
  • MATERIA E TECNICA filo di seta/ lavorazione a fuselli
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Davanzati
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Davanzati già Davizzi
  • INDIRIZZO Via Porta rossa, 13, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Questo genere di merletto, che pur nella ricchezza dei trafori mantiene una sua consistenza, costituiva dalla metà del XIX secolo un tipo di pizzo molto diffuso in vari paesi europei. E' infatti assimilabile per gusto e qualità tecnica ai pizzi eseguiti a Malta, il cosiddetto Maltese, simile ai manufatti eseguiti nella Riviera Ligure o a Cantù. Non era molto dissimile da quello che veniva fatto in Francia a Le Puy o nella vasta area produttiva della Gran Bretagna delle East Midlands. Per questa sua diffusione e omologazione tecnica e stilistica veniva variamente nominato, Maltese, Cluny o Torchon. ( S. Levey, Lace. A History, Leeds 1983, tavv. 441-445). Erano fatti esemplari neri, usando seta di Barcellona, di qualità consistente. Per la rapidità dell'esecuzione era infatti l'unico prodotto artigianale in grado di competere con i merletti meccanici, ormai riprodotti a basso costo soprattutto con la Pusher machine. L'accessorio va collocato nella moda dell'ultimo quarto del XIX secolo, allorché Berte, Godet, Fisciù, Canezou erano utilizzati a coprire le scollature, talvolta restringendosi al seno per terminare stretti in cintura, o annodati sul davanti, o fermati da un fiore. Infatti dagli anni 70 in poi il decoltè femminile si mostrava solo nelle toilette da sera e l'abito da giorno era ricco di piccoli scialli o grandi colli che lo decoravano nella parte superiore
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900644348
  • NUMERO D'INVENTARIO GAA 7047
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA I Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
  • ENTE SCHEDATORE I Musei del Bargello - Museo di Palazzo Davanzati
  • DATA DI COMPILAZIONE 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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