mitria di Bianchi Angelo ditta (sec. XIX)
Mitria preziosa con infule. Un'ampia fascia ricamata, che simula un gallone, profila l'orlo dei due pannelli e ne sottolinea, verticalmente, la metà; i campi interni e tutto il profilo della mitria sono segnati da una doppia cornice ricamata a punto steso e perline. L'ornamentazione della mitria è affidata a vari motivi decorativi stilizzati di lontana ascendenza fitomorfa ricamati a punto steso, che ricorrono alternati lungo il bordo esterno e nei campi interni, includendo perle e gemme colorate (presumibilmente falsi smeraldi, topazi, diamanti, zaffiri, rubini, ametiste realizzati in pasta vitrea). I trentaquattro castoni sul recto e ventiquattro sul verso impreziosiscono volute acantacee affrontate, motivi ad arabesco terminati da giglietti, palmette esplose affrontate e contrapposte e decorazioni "a candelabra" di ispirazione rinascimentale (ricordano i margini decorati dei codici miniati). I campi interni sono decorati da motivi vegetali - centrati da pietre romboidali - composti da foglie di acanto abbinate a palmette esplose. Le infule, provviste di frangia finale decorata dagli stemmi di Leone XIII eseguiti a punto pieno, presentano una successione di "candelabre" costituite da palmette stilizzate e girali acantacei affrontati a formare spazi cuoriformi e cartelle mistili
- OGGETTO mitria
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MATERIA E TECNICA
gemma
metallo/ doratura/ laminazione
filo dorato
paillettes
PERLA
seta/ tessuto/ ricamo
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ATTRIBUZIONI
Bianchi Angelo Ditta (notizie Fine Sec. Xix)
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto si ricava dall'iscrizione presente sulla custodia della mitria, essa fu realizzata dalla seteria romana di Angelo Bianchi per farne dono a Papa Leone XIII (Gioacchino Pecci, sommo Pontefice dal 1878 fino al 1903), in occasione del cinquantesimo anniversario dell'ordinazione sacerdotale, avvenuta il 31 dicembre 1837. Le celebrazioni si svolsero principalmente durante il 1888, ma alcuni doni furono già offerti nel corso dell'anno precedente, di conseguenza, l'esecuzione della mitria è collocabile nell'arco di tali due anni. La mitria, insieme al calice (cfr. scheda 09/00382241) e alla croce (cfr. scheda 09/00382235) fu donata successivamente dal Pontefice al cardinale fiorentino Agostino Bausa, probabilmente nel 1889 in occasione della nomina di quest'ultimo ad arcivescovo. La mitria risulta poi presente in un inventario del 1900 fra quegli arredi donati dal Bausa al Capitolo fiorentino. Dal punto di vista stilistico, la mitria si inserisce nel gusto di fine Ottocento, caratterizzato sia nei parati che nelle oreficerie da un'eclettica ripresa di motivi ornamentali comparsi in epoche precedenti (le palmette e le candelabre rinascimentali, le volute affrontate tardo-manieriste) organizzati tuttavia in modo più rigido e geometrizzante. La decorazione della mitria si caratterizza infatti più per l'eleganza formale ed il pregio del ricamo piuttosto che per l'invenzione nel lessico ornamentale. Il prezioso copricapo episcopale è provvisto di custodia propria
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900626149
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- ISCRIZIONI sulla custodia della mitria - LA DITTA ANGELO BIANCHI UMILMENTE OFFRE ALLA S(ANTITA') DI N(OSTRO) S(IGNORE) LEONE XIII IL PRESENTE SAGGIO DEI PRODOTTI DELLA SUA ANTICA FABBRICA DI SETERIE ROMANE E RICAMI IN ORO IN OCCASIONE DEL GIUBILEO SACERDOTALE - a penna -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0