Madonna con Bambino e Santi

pastorale,

Pastorale con innesto cilindrtico provvisto di nodo di raccordo modanato a cornici digradanti e nodo principale ad edicola a sezione esagonale, seguito da altro nodo a rocchetto modanato; collarino su cui si imposta il riccio. Il nodo principale presenta, nella sua parte inferiore, una decorazione composta da oggetti liturgici eseguiti a sbalzo: un turibolo, una navicella, un secchiello per acqua benedetta, un libro aperto; fra questi arredi compare, ripetuto due volte, lo stemma Niccolini sormontato da galero con nappe. Una cornice a fascia, liscia e con iscrizione incisa, separa questa zona da quella immediatamente superiore, nella quale si aprono nicchie su ogni lato contenenti le figure ad alto rilievo di santi e la Madonna con Bambino. Il nodo è terminato da una fascia bombata a fondo puntinato su cui sono sbalzate alcune insegne ecclesiastiche. Il nodo superiore presenta al centro una cornice con iscrizione incisa. Il collarino è formato da foglie d'acanto ed il riccio è ornato da una successione di motivi fitomorfi intervallati da anelli lisci. Il pastorale è smontabile in tre segmenti con raccordi a vite

  • OGGETTO pastorale
  • MATERIA E TECNICA legno, intaglio
    argento/ sbalzo/ cesellatura/ bulinatura/ incisione/ fusione
  • ATTRIBUZIONI Merlini Cosimo (1580/ 1641)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come testimoniano le iscrizioni incise sull'arredo e confermano i documenti d'archivio, il pastorale, eseguito nel 1635 fu donato l'anno successivo da Pietro Niccolini al Capitolo dei Canonici fiorentini, di cui lo stesso era stato membro dal 1597, prima di essere nominato arcidiacono e vicario generale e quindi arcivescovo fiorentino dal 1632 al 1651, anno della morte. Il pastorale faceva parte di un più cospicuo gruppo di suppellettili formato da una croce, due candelieri (ora collocati nella cattedrale di S. Maria del Fiore), un ostensorio, un calice e probabilmente due anelli, che dal 1636 al 1638 il Niccolini donò al Capitolo, come dimostrazione di "eximii amoris". Gli arredi furono vincolati permanentemente al suddetto Capitolo tramite specifiche clausole, che tuttavia in epoca successiva furono evidentemente disattese, se i candelieri risultano conservati in cattedrale e l'ostensorio ed il calice sono andati perduti. Il pastorale, contenuto in una custodia di legno foderata, provvista di serratura con chiave viene citato fra gli arredi salvati dalle requisizioni napoleoniche nel 1798, risultando valutato in sessantacinque scudi, secondo la stima che fu eseguita in tale occasione. I documenti relativi alla donazione del Niccolini identificano l'autore del pastorale in Cosimo Merlini, argentiere di origine bolognese, che fu attivo nelle botteghe granducali fiorentine dal 1614 - dove forse fu chiamato per dirigere i lavori delle principali commissioni - e successivamente (dal 1622) fu immatricolato nella Corporazione dell'Arte di Por Santa Maria. Dal punto di vista stilistico, il pastorale riprende la tipologia con riccio a girale vegetale e nodo ad edicola che era già stata ampiamente impiegata nel corso del secolo precedente. Qui essa appare tuttavia arricchita da un sapiente schema iconografico basato sui simboli liturgici della carica episcopale e la rappresentazione dei santi vescovi fiorentini, associati alla presenza della Vergine e di santa Reparata, che alludono alla storia della cattedrale - e della stessa comunità religiosa - cittadina. Proprio la ricchezza del repertorio figurativo e la plastica omogenea della struttura avvicinano inoltre il pastorale in questione a quello proveniente dalla Badia Fiorentina attribuito anch'esso a Cosimo Merlini e realizzato circa negli stessi ann. E' da notare, inoltre, nel pastorale in esame, la raffigurazione di suppellettili liturgiche o di oggetti simbolici miniaturizzati: essi ricorrono, con una certa insistenza, anche in altre opere dello stesso orafo. Questo tipo di raffigurazioni si connota, dunque, come una peculiarità nell'ambito delle soluzioni decorative adottate dal Merlini
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900626148
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • ISCRIZIONI innesto - PETRUS NICCOLINUS ARCHIEP(ISCOPUS) FLORENTINUS / HOC DONO / AFFECIT/ PRIMORES PRIMARIAE BASILICAE SACERDOTES UT IN SACRIS MUNERIBUS P. TOTAM/ DIOCESIM OBEUNDIS/ USUI/ SIBI SIT ATQUE PONTIFICIUS SUCCEDENTIBUS EXIGUUM AMORIS EXIMII MONUMENTUM ANNO 1635 - lettere capitali - a incisione - latino
  • STEMMI parte superiore del nodo principale - civile - Stemma - Firenze - 3 - giglio
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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