busto ritratto di profilo di Ottavio Piccolomini d'Aragona

calco,

calco in gesso di forma ogivale raffigurante Ottavio Piccolomini di profilo; leggenda delimitata nella parte esterna da una coroncina a perline. Sul verso l'oggetto si presenta leggermente convesso e rialzato

  • OGGETTO calco
  • MATERIA E TECNICA GESSO
  • AMBITO CULTURALE Bottega Senese
  • LOCALIZZAZIONE Pienza (SI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calco in gesso è stato ricavato da una matrice riferita ad un oggetto non meglio identificato (anello, cammeo, medaglia, sigillo) appartenuto, come indica l'iscrizione che corre sulla leggenda, al maresciallo Ottavio Piccolomini, qui ritratto di profilo a mezzo busto, come in altro calco conservato nella biblioteca del Palazzo Piccolomini. Qui si trovano esposti infatti un gruppo di alcune matrici di sigilli e calchi (raccolti presumibilmente intorno all'Ottocento) ricordati dal canonico Giovanni Battista Mannucci nell'"Inventario del Palazzo Piccolomini di Pienza" da lui redatto il 23 ottobre 1919. All'epoca del Mannucci questi oggetti erano conservati insieme alle medaglie e alle monete nel Medagliere: all'interno di questo mobile il canonico ricorda infatti "Sei sigilli della famiglia Piccolomini" (n. 77), "Un anello sigillo e due medaglie di bronzo di Pio II e Pio III: il tutto in bronzo antico originale" (n. 80), "Una targhetta bulinata della famiglia Piccolomini" (n. 82), "Dodici calchi di stucco con ritratti e stemmi della famiglia Piccolomini" (n. 83), "Tre stozzi in acciaio con stemma Piccolomini, moderni" (n. 84). Al piano nobile del Palazzo pientino si possono ammirare anche un dipinto e due stampe riferite a questo autorevole membro della casata (vedi schede nn. cat. gen. 00549964, 00558021, 00558022). Ottavio Piccolomini apparteneva al ramo dei Piccolomini di Sticciano (il castello della Maremma) che deriva dalla figlia di Caterina, seconda sorella di Pio II, andata sposa a Bartolomeo Pieri, nobile senese adottato da Pio II nella famiglia Piccolomini e signore di Sticciano, titolo passato poi nei discendenti. Ottavio è il più rappresentativo e noto membro di questa casata. Egli fu priore di Pisa nell'Ordine di Santo Stefano e cavaliere di Malta. Tra il Cinque e il Seicento seguì la carriera militare. Fu chiamato dall'imperatore di Germania Ferdinando II per combattere nella Guerra dei Trent'Anni: in questa lunghissima e drammatica contesa Ottavio fu il braccio destro di Wallenstein, capo dell'esercito mercenario al servizio dell'imperatore e condottiero della vittoria cattolica, prima contro i danesi di Cristiano IV, poi contro gli svedesi di Gustavo Adolfo, che vinse nella battaglia di Lutzen del 1632. Un'altra delle battaglie epiche di cui fu protagonista è quella della Montagna Bianca, in Boemia, nel 1620, che segnò la sottomissione di questa terra ai tedeschi della Lega Cattolica a discapito dei boemi schierati con i Protestanti. Fu poi spedito dall'imperatore contro il Wallenstein e dopo la morte di questi, il Piccolomini fu fatto generale della cavalleria imperiale e remunerato con la signoria di Nachet in Boemia. Il dramma della morte del Wallenstein, ucciso da una congiura di palazzo, di cui i Piccolomini, Ottavio e il giovane figlio Massimo che combatteva accanto al padre, furoni protagonisti, è narrato dal grande dammaturgo tedesco Friederich Schiller nel "Wallenstein" dove raccontò una delle fasi salienti della Guerra dei Trent'Anni. Ottavio combattè per vari anni anche in Francia, battendone l'esercito nel 1639. Il re di Spagna lo nominò generale in Catalogna, ma vi rimase per poco essendo richiamato in Fiandra dove riscosse altre vittorie sui francesi. L'imperatore lo fece inoltre cavaliere della Chiave d'Oro, capitano delle sue guardie e cameriere segreto, consigliere di Stato e di guerra e gli concesse numerose baronie e contee in Germania. Il re di Spagna, essendo terminata la linea dei Duchi di Amalfi, lo chiamò alla successione di quel titolo, facendolo anche grande di Spagna e cavaliere del Toson d'Oro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900559159
  • NUMERO D'INVENTARIO 83
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
  • DATA DI COMPILAZIONE 2005
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla leggenda - OCTAVIUS PICOLOMINI DE ARAGONA DUX AMALFI MDC(...) - a rilievo - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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