Il popolo di Lucca in atto di attendere la scarcerazione di Castruccio Castracane

dipinto,

Il dipinto, di forma rettangolare, è caratterizzato da una composizione affollata di personaggi e da tonalità di colore piuttosto scure

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI De Ferrari Giovanni Andrea (1598 Ca./ 1669): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Carrara (MS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nato a Genova nel 1598, Giovanni Andrea de Ferrari imparò i rudimenti del mestiere nella bottega di Bernardo Castello, venendo ben presto a contatto con le opere dei numerosi artisti toscani che all'inizio del Seicento lavoravano a Genova (tra gli altri Aurelio Lomi, Agostino Tassi, Ventura Salimbeni). Successivamente, il giovane pittore passò alle dipendenze dello Strozzi, dal quale apprese il gusto per un colore ricco e pastoso, e dal 1619 aprì uno studio indipendente. Dai primi anni venti fino al 1635, il De Ferrari ottenne numerose commissioni, soprattutto pale d'altare; tuttavia, proprio a causa della grande quantità, molte opere venivano eseguite in gran parte dagli allievi. Dopo il 1635 non è più possibile rintracciare opere datate, ma proprio da quell'anno, l'artista inizia ad esprimere il meglio della sua produzione, dando vita ad opere di più modeste dimensioni eseguite principalmente per committenza privata. Come sottolinea il Pacciarotti (1992), il De Ferrari elabora "una personalissima maniera di vedere le storie bibliche centrate nella loro umanità e nell'individualizzazione dei sentimenti, mentre la stesura pittorica s'avvale di velature quasi rembrandtiane e di pennellate liquide ed esili". Ed è in questo periodo che si può collocare la realizzazione del dipinto carrarese raffigurante "Il popolo di Lucca in atto di attendere la scarcerazione di Castruccio Castracani". La composizione è tutta incentrata sull'analisi psicologica dei dodici personaggi che attendono l'apparizione del Castracani, protagonista in absentia dell'opera. Ogni particolare descrittivo è ridotto al minimo; l'unico elemento architettonico presente, infatti, è la scala che domina la parte inferiore della composizione e che rimanda, ancora una volta, all'imminente apparizione di Castruccio. Convivono nel dipinto citazioni ancora tardo manieriste, come si vede nel copricapo prezioso e nella veste della donna con il braccio teso, e richiami alla pittura classicheggiante, come rivela la bellissima e quasi carraccesca testa dell'uomo barbuto che si appoggia all'ultimo gradino della scala
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900531288
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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