ASSUNZIONE DELLA MADONNA
Il dipinto è centinato, di formato verticale, su tela. Ha un'apertura ovale al centro che permetteva in antico di vedere l'immagine della Madonna miracolosa eseguita ad affresco sulla parete dell'altare. Faceva parte di una complessa struttura lignea anteposta all'affresco (scheda 09/00237693). L'ovale era incorniciato inizialmente da una cornice di legno dorata (scheda 09/00237715) e successivamente da una in argento (00237716). La scena è divisa in due parti: terra e cielo. In terra appare il sepolcro aperto circondato da dodici apostoli con Matteo al posto di Giuda. Uno degli apostoli, Tommaso, assente alla deposizione della Vergine e giunto tre giorni dopo, si meraviglia perchè volendo vedere le spoglie mortali della Vergine, aprì il sepolcro ma lo trovò vuoto. In alto Gesù dal suo trono di gloria celeste sembra allargare le braccia per accogliere sua madre
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Neroni Bartolomeo Detto Riccio (1505-1510/ 1571)
- LOCALIZZAZIONE Marciana (LI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Alktri riferimenti al tema dell'Assunzione all'isola d'Elba sono presenti nella Cappella dell'Assunta a Capoliveri (Parrocchiale) e all'Arciconfraternita del SS: sacramento a Portoferraio (P. Lombardi, fonti documentarie, fascc. 196 e 261). La tela cinquecentesca, sorretta da uno sportello ligneo (Scheda 09/00237693) da un gancio di sospensione (scheda 09/00527041) fu anteposta all'affresco (00237692) tardo quattrocentesco probabilmente nella ristrutturazione del Santuario che ebbe luogo nella seconda metà del Cinquecento; l'ammodernamento doveva rendere la Chiesa più conforme ai dettami della Controriforma. Per questo la nuova iconografia vede la Madonna non più in cielo fra gli angeli, come nell'affrtesco, ma ancora sospesa a metà strada fra cielo e terra. Il maggior realismo e la più stretta aderenza al testo biblico della scena nella sua zona terrestre, consentono di datare l'opera ai primi anni del Concilio di Trento che si tenne fra il 1548 e il 1564. L'attribuzione al Riccio si basa su una serioe di confronti stilistici con la Crocefissione, Siena, Convento dell'Osservanza; l'Incoronazione della Vergine, Sovicille, Chiesa di San Damiano; Crocefissione, Lucca, San paolino; Madonna della Misericordia, Siena, Chiesa di Fontegiusta, tutte opere databili alla metà del '500. La presenza del Riccio e del Sodoma a Piombino è documentata intorno alla metà del '500(D. Franklin, 1992, pp. 281-293). E' probabile quindi un suo terasferimento all'Elba per realizzare quest'opera e gli affreschi siopra l'alrtare (scheda 00527057). A seguito dell'utlimo restauro (1995) l'opera è stata trasferita sull'altare laterale destro.-
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900527047
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Pisa e Livorno
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio, per il patrimonio storico artistico e demoetnoantropologico di Pisa, Livorno, Lucca e Massa Carrara
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0