martirio di San Sebastiano/ Crocifissione/ processo di San Sebastiano davanti a Diocleziano

predella,

scomparti della predella della pala già nella chiesa della Santissima Annunziata a Montisi

  • OGGETTO predella
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a tempera
  • ATTRIBUZIONI Landi Neroccio De' (bottega)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Matteo Di Giovanni
  • LOCALIZZAZIONE Pienza (SI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE i tre scomparti ornavano la predella della tavola dipinta da Neroccio di Bartolomeo de' Landi su commissione di Matteo Paci per la chiesa della Santissima Annunziata a Montisi (Romagnoli E., 1835, V.V, pp.89-90; Repetti E., 1897, pp.616; Jacobsen E., 1908, pp.83; Berenson B., 1909, pp.206). Dopo il trasferimento, avvenuto nel 1824, della più grande pala del Landi (Rossi P., 1909, pp.15-38) dalla parete del coro dietro l'altare maggiore, sulla porta d'ingresso della citat chiesa, i pannelli furono ospitati nell'attigua canonica (1910, pp.67-68). Non essendo citati nell'Inventario degli oggetti della Cattedrale di Pienza furono qui depositati dopo il 1941. Intorno agli anni trenta del secolo attuale venne effettuato un intervento conservativo durante il quale si riportò all'originario aspetto il pannello centrale con la Crocifissione oscurato da una maldestra ridipintura eseguita nel 1829.Negli anni sessanta la Coor nella sua monografia sul pittore senese focalizzò per la prima volta l'attenzione sulle tre scene del gradino della pala che, nonostante il riconoscimento a Neroccio del disegno delle tre composizioni, arrivò a considerare realizzazione di uno scolaro, per l'inferiorità stilistica rispetto al resto del dipinto. Un lavoro di collaborazione, dunque, tra Neroccio e l'ignoto discepolo. Ma la Coor prima di arrivare a tale conclusione notò alcuni aspetti interessanti nella ideazione delle tre scene, nei quali il Dami riconobbe un nuovo aspetto dell'arte di Neroccio quale compositore di drammi (1913, pp.165). Legò il pannello con la Crocifissione a quello dipinto dal Vecchietta nella pala di Spedaletto e all'omonimo dipinto da Matteo di Giovanni nella pala del Duomo di Pienza (1475). Ed ancora, nel riquadro con San Sebastiano davanti a Diocleziano se da una parte quest'ultimo le sembrò ripetere, nel gesto, quello compiuto da Pilato nel rilievo bronzeo di Francesco di Giorgio (ricopiato sette anni più tardi dal Ghiberti nella formella del fonte battesimale del San Giovanni di Siena), dall'altra notò nel volto gli stessi tratti del San Michele della pala d'altare del Landi in Pinacoteca Nazionale (inv. n. 282) cfr., Coor G., 1961, pp.100-102; 171, nn.26, figg.80-82.Nel 1993, infine il Maccherini per i due pannelli con le storie di San Sebastiano, relazionati con un frammento di predella del 1470 ca. raffigurante la Predica di San Bernardino e la liberazione di un'ossessa, ha individuato affinità narrative con i cassoni nuziali dipinti da Francesco di Giorgio e Liberale da Verona tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi degli anni Settanta, collocandoli, così, in una fase più giovanile di quella proposta dal Christiansen nel 1988 (cfr., Francesco Giorgio, 1993, pp.318-320, figg.3-4)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900420686
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Siena e Grosseto
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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