monogramma mariano

paliotto, 1854 - 1854
Stanghi Giovanni (bottega)
notizie 1835-1856
Morelli Ditta (bottega)
notizie prima metà sec. XIX
Manzini Ditta (bottega)
notizie metà sec. XIX

Paliotto d'altare composto di una parte anteriore divisa in tre pannelli e da due fiancate laterali. L'ossatura interna è realizzata in legno di noce. Il paliotto poggia su una cornice modanata digradante ed è costituito da una lamina di rame dorato sulla quale sono stati fissati tramite viti interne d'argento i vari pezzi cesellati che compongono una serrata ornamentazione in rilievo, realizzata in argento parzialmente dorato. Una cornice continua ad ovoli e dardi segna il perimetro di ogni specchiatura: piccole foglie di acanto ne definiscono gli angoli. Il pannello centrale, quello di dimensioni maggiori ospita al centro una grande cartella ottagonale profilata da modanature arricchite da un fregio di piccole foglie stilizzate.Al centro - su una raggiera a dardi irregolari dello stesso colore dorato del fondo - campeggia il monogramma mariano, reso con lettere " M A" formate da morbide volute acantacee e sormontate da una corona imperiale con cinque teste di cherubini. Un tralcio composto dalla successione di dieci mazzi floreali di rose e gligli, raccordati alle due estremità superiore e inferiore da nastri svolazzanti, si dispone lungo il contorno ottagonale della specchiatura, incorniciando il monogramma. La superficie esterna alla specchiatura ottagonale è decorata da comp

  • OGGETTO paliotto
  • MATERIA E TECNICA ARGENTO
    Bronzo
  • ATTRIBUZIONI Stanghi Giovanni (bottega): disegnatore
    Morelli Ditta (bottega): esecutore
    Manzini Ditta (bottega)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I documenti archivistici ricordano che il palliotto fu commissionato nel 1854 da Enrico Danti e Filippo Matteoni alla bottega degli argentieri Morelli e al cesellatore Giovanni Stanghi, al quale spettava anche l'ideazione dell'arredo.I due facoltosi devoti - entrambi priori dell'Ordine di Santo Stefano Papa e Martire ed insigniti del titolo di Cavaliere - " mossi da unanime e concorde spirito religioso determinarono fiin dall'anno 1852 di concorrere nel più ampio e generoso modo al maggiore decoro della cappella della Metropolitana fiorentina nella quale da lungo tempo si venera la sacra immagine della Gran Madre di Dio sotto il titolo dell'Immacolata Concezione". I documenti continuano specificando che il paliotto fu offerto alla Deputazione Ecclesiastica dall'Opera di S. Maria del Fiore espressamente al fine di "contornare l'altare della suddetta cappella" - costituende un arredo mobile i cui pannelli venivano montati in occasioni di particolari solennità. Nel 1854 il paliotto fu presentato all'Esposizione Toscana ma la commissione esaminatrice sembrò manifestare qualche riserva sulla sua riuscita estetica: forse essa si aspettava che l'arredo riflettesse maggiormente gli stilemi neogotici che solo pochi anni prima erano stati adottati nel tabernacolo dell'Immacolata nella stessa cappella metropolitana o quanto meno giudicò forse troppo usuale la triplice partizione della superficie e l'ornamentazione affidata a serrati girali di rose e gigli - allusivi alla Vergine. Relativamente agli autori del paliotto, è noto che la bottega degli argentieri Morelli aveva sede sul Ponte Vecchio; essa fu diretta prima da Salvatore (conosciuto dal 1808 al 1851) e successivamente dal figlio Raffaello (del quale si hanno notizie dal 1841 al 1854, quando appunto contribuì alla realizzazione del paliotto dell'Immacolata). Giovanni Stanghi si era distinto, invece, nel 1835, per aver cesellato il mantellino per l'immagine sacra dell'Annunciata nella chiesa della SS. Annunziata. Dalla documentazione relativa al paliotto si apprende inoltre che i lavori in bronzo furono eseguiti dalla bottega Manzini. La ricca ornamentazione dell'arredo - accuratamente cesellata - si presenta coerente con l'esuberante ma ordinato naturalismo tipico delle oreficerie fiorentine eseguite alla metà dell'Ottocento: qui in particolare l'importanza della commissione e le grandi dimensioni della superficie inducono alla realizzazione di una composizione monumentale e scenografica. Tuttavia, il paliotto, si mostra probabilmente più apprezzabile per la finezza esecutiva che non per la novità della decorazione che ripete, al contrario, soggetti e moduli tradizionali
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900382243
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2002
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI al centro - MA (RIA) - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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