La tavola armonica è costituita da dieci pezzi di Abete rosso molto disomogenei tra loro per ampiezza e direzione della venatura, larghezza e taglio. Sono presenti due grossi perni di posizionamento lungo la mezzeria della tavola infissi nello zocchetto inferiore e superiore. Le "effe" sono verticali, con un'asta molto ampia, palette a lati lievemente divergenti, le inferiori più larghe delle superiori e tutte prive di sguscia. Il fondo è piatto, di Pioppo a taglio radiale. Non è possibile rilevare il numero di pezzi. Le punte sono larghe e tronche e non è presente il filetto. La nocetta è a forma di semicerchio, con una corona di Ebano che prolunga la linea retta delle spalle. Le sei fasce sono di Pioppo a taglio sub - radiale. Il manico è moderno, di Acero privo di marezzatura. La testa è solidale con il manico. Il riccio, di Noce, è applicato sulla testa con un'incollatura verticale che termina nella gola. La vernice è bruno arancio. La testa è dotata di quattro macchinette metalliche per la tensione delle corde. Lo strumento è conservato con tutte le corde di budello
- OGGETTO contrabbasso
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ATTRIBUZIONI
Bracci Giuseppe (notizie 1827): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
- INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'autore non è reperibile nei dizionari dei liutai ma possedeva buone nozioni del mestiere. Strumento probabilmente ritenuto "da studio" o di uso popolare anche dall'autore nel momento della sua costruzione date alcune semplificazioni del modello il cui fondo è piatto e senza filettatura anche se piegato in alto. Tuttavia le parti condotte con più cura mostrano come Bracci rispettasse alcune linee formali della scuola livornese come le grandi "effe" verticali, il cui margine esterno tuttavia, in alto, non segue la linea del margine interno aprendo l'asta. Il contorno ha un profilo interessante, la curva della parte inferiore della cassa armonica ha un andamento accentuato verso il basso; raggiunge quindi la massima larghezza per raccordarsi alle punte poco pronunciate con una curva stretta che incontra le C disegnate ben all'interno del contorno stesso, dando luogo ad un andamento a forma di "otto". La parte superiore dello strumento ha spalle spioventi che si legano bene con il carattere della parte inferiore. Tra gli elementi che confermano l'appartenenza del costruttore alla scuola livornese si trovano la voluta di Noce, unica parte originale della testa, che riprende qualche elemento dai modelli ottocenteschi livornesi come il perno leggermente a goccia e il secondo giro piuttosto sviluppato, e l'uso del Faggio per il filetto della tavola. Buona la vernice poliresinosa che appare un po' secca, di colore bruno chiaro
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900349324
- NUMERO D'INVENTARIO n.44
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2010
- ISCRIZIONI su etichetta incollata sul lato interno del fondo - Livorno -/ - 1827 - /Giuseppe Bracci/ : Fecit - a penna -
- STEMMI Ponticello - di liutaio - Marchio - De Zorzi Valentino - V.D.Z. incorniciato da un rettangolo formato da punti
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0