brocca,
1600 - 1610
Mesciroba in ambra gialla realizzato al tornio e decorato a bassorilievo. La base è di forma circolare contornata da una cornice di bronzo dorato, il corpo è decorato da grandi baccellature intervallate da intrecci vegetali ed uccelli ad ali spiegate in bassorilievo. Il beccuccio è a forma di uccello ed il manico rappresenta un'arpia a tutto tondo
- OGGETTO brocca
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MATERIA E TECNICA
ambra/ molatura/ incisione
bronzo/ doratura
- AMBITO CULTURALE Produzione Germania Settentrionale
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo degli Argenti
- LOCALIZZAZIONE Palazzo Pitti
- INDIRIZZO P.zza Pitti 1, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il mesciroba è identificabile già dal primo inventario della Cappella delle Reliquie del 1616 fra gli oggetti portati da Maria Maddalena d'Austria. Come forma, il manufatto, risulta piuttosto inconsueto; non si trova infatti in tutto il corpus di oggetti in ambra un altro oggetto simile. Qui l'artificio della forma e della decorazione sono portati all'estremo. Tutta l'ornamentazione si presenta finissima e molto ricca: baccellature, doppie cornici, ovoli rigonfi, elementi vegetali e animali, scanalature, ricordano da vicino stilemi tardo cinquecenteschi. Anche il beccuccio, a forma di testa d'uccello, ed il manico che assume le sembianze zoomorfe di un'arpia, vivono di suggestioni manieristiche. La stessa cornice in bronzo dorato che contorna la base, ricorda da vicino quella dei candelieri nn. 1-2 dell'inventario del Bargello. Solo un grande centro di produzione poteva concepire un oggetto così raffinato. Forse il mesciroba proviene da Koenigsberg (sede delle più importanti corporazioni di intagliatori e tornitori d'ambra) dove sappiamo esistere anche un'importante tradizione orafa spesso associata nelle lavorazioni degli oggetti in ambra. Ci sentiamo, perciò, di fornire una attribuzione a quei luoghi e una datazione ai primi anni del Seicento, il momento di maggior successo delle produzioni di ambra di Koenigsberg. La straordinarietà di questo oggetto è ancora maggiore sapendo che inizialmente era accompagnato da un bacile istoriato. Nell'inventario del 1616 compare nella descrizione assieme a "un bacino d'ambra gialla con alcune storiette d'ambra bianca ed alcuni intagli, di più pezzi commisso ed argenti dorati". Già dal 1639 vengono separati con due diversi numeri d'inventario, così risultano, uno seguito dall'altro, fino al 1769 (quando le ambre erano nella scarabattola in Galleria). Nell'inventario del 1780 non si fa più menzione del bacile, e da qui, purtroppo, se ne perdono le tracce
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900349305
- NUMERO D'INVENTARIO Bargello (I) n. 31
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2000
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0