viola, post 1700 - ante 1749

La tavola armonica è composta da due pezzi di Abete rosso a taglio radiale non simmetrici e privi di indentature. Quello di sinistra è orientato in senso opposto rispetto a quello tradizionale, con la direzione di accrescimento dal centro verso il bordo, quello destro, invece, è come di consueto orientato con il legno più giovane dalla parte della commettitura. La tavola di destra presenta una venatura parallela alla commettitura e quella di sinistra, invece, divergente. Sono presenti due perni di legno, non originali, infissi nello zocchetto inferiore ai lati della commettitura. Le "effe" sono piuttosto oblique, con le aste molto ampie. Il fondo è in un solo pezzo di Pioppo, a taglio tangenziale con una profonda incisione, visibile solo nella parte superiore, che segna la linea di mezzeria. Sono presenti due perni di posizionamento, probabilmente originali. La nocetta, originale, è stata riapplicata in seguito a una rottura e ha forma a campana, con la base aperta. Le sei fasce sono di Acero a taglio radiale con lieve marezzatura stretta e con orientamento incostante rispetto alle tavole. Il manico è moderno, anch'esso di Acero. La testa è di Acero, innestata "a sfumatura" sul manico. Il riccio presenta una lieve asimmetria nella vista frontale. La vernice è di colore bruno

  • OGGETTO viola
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima menzione si trova nel catalogo del 1969 dove è elencata come viola anonima e si rileva che lo strumento è ritenuto eccellente. Lo strumento è stato genericamente definito "italiano", ed è probabilmente databile per ragioni stilistiche alla prima metà del Settecento come confermato anche dai risultati dell'esame dendrocronologico. E' riconducibile all'Italia centrale e forse alla scuola romana come suggerisce il disegno delle "effe", ampie con differente sviluppo dei risvolti, di cui l'inferiore porta ad occhi assai più grandi dei superiori e palette allungate, i tagli delle tacche delle "effe" molto accentuati e il raccordo alle aste con un breve accenno di curva. La scelta dei materiali, con il fondo in Pioppo e i filetti di Faggio, riconduce anch'essa all'Italia centrale. La vernice è bella, morbida e pigmentata di color bruno, raggrumata negli incavi dove mostra una marcata craquelure. Nonostante la lavorazione non raffinata lo strumento ha buone caratteristiche funzionali. La testa è ben intagliata, lasciando numerosi segni di sgorbia sulla superficie; ha una bella dinamica nella vista laterale con occhio centrato nella spirale e partenza bassa della voluta dai perni arrotondati. Ha dorso largo che prosegue nella curva superiore e si presenta nella vista anteriore ancora largo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348857
  • NUMERO D'INVENTARIO n.21
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
  • ISCRIZIONI sotto la tavola - G. Del Lungo / restaurò 1925 - a matita -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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