violino, post 1758 - post 1758

La tavola armonica è in un solo pezzo di Abete rosso a taglio radiale con accrescimento da sinistra verso destra, venatura parallela all'asse di simmetria dello strumento, generalmente molto stretta e media in prossimità del bordo sinistro. Non è rilevabile la presenza di perni di posizionamento. Le "effe" sono molto corte, leggermente oblique e vicine tra loro. Il Fondo è in due pezzi di Acero a taglio radiale con una bella marezzatura stretta e simmetrica, ma poco evidente, perpendicolare alla commettitura. Non sono presenti perni di posizionamento. La nocetta è stata sostituita e ha la direzione della marezzatura diversa da quella del fondo. E' attualmente complanare al fondo, con profilo semicircolare con base aperta, priva di unghiature, e ingrandita per mezzo di una grande corona di Ebano. Le cinque fasce sono di Acero, per lo più privo di marezzatura. La fascia inferiore è unica. Il manico, di Acero, con ampia marezzatura perpendicolare alla tastiera, è moderno. La testa è accuratamente innestata "a sfumatura". Il riccio è lavorato con grande cura, lievemente asimmetrico con il perno sinistro un poco più corto e alto di quello destro. La vernice è di colore bruno arancio

  • OGGETTO violino
  • ATTRIBUZIONI Del Coradel (notizie Sec. Xviii)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo una perizia di Carlo Bisiach del 16 Dicembre 1925 "il violino Del Coradel è assai tarlato nel fondo e rivela un'antica riparazione, ma non eseguita a regola d'arte. Occorre sottoporlo quindi a un lavoro di restauro che nasconda e chiuda la tarlatura." Alla sua mano sono riconducibili i principali interventi di restauro e consolidamento. Lo strumento viene poi affidato ad Alfredo Del Lungo che nel 1947 procede ad alcune rincollature e ad una pulitura generale e di nuovo, nel 1968, a una generale rimessa a punto estetica e funzionale dello strumento realizzando lavori di rincollatura, "igienizzazione" interiore della cassa armonica, ripresa della vernice, sostituzione di accessori e corde. Lo strumento sembra costituire a tutt'oggi l'unica traccia dell'esistenza e della capacità di lavoro di questo maestro liutaio. Il modello è piuttosto semplificato nelle linee e mostra consuetudine di lavoro, non improvvisazione dilettantesca. Un riferimento alla liuteria umbro - marchigiana è riscontrabile nella tipica forma allungata del corpo, nelle C grandi e non troppo "scavate", nelle arcature della tavola, raccordate al bordo con sgusce poco profonde, e nel risvolto delle "effe" caratteristicamente semplificato con le palette che terminano "a uncino". Si nota come tipica la dimensione molto ridotta dei fori degli occhi inferiori, di diametro analogo ai superiori; un carattere, questo, che presenta qualche analogia con esempi bresciani del Seicento. La testa, ben tagliata e slanciata con movenza classicheggiante è chiaramente stata sostituita e porta i caratteri del lavoro della scuola fiorentina riconducibile a Giovani Battista Gabbrielli o alla sua scuola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348849
  • NUMERO D'INVENTARIO n.11
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 2001
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
  • ISCRIZIONI su cartellino incollato sul lato interno del fondo - Del Coradel Pesaro - a penna -
  • STEMMI ponticello - di liutaio - Marchio - Bisiach Carlo (liutaio) - iscrizione "C. Bisiach - Firenze"
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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