La tavola armonica è in due pezzi simmetrici di Abete rosso a taglio radiale con lievi indentature e venatura parallela alla commetitura, stretta al centro e notevolmente più ampia verso i bordi. E' presente un grosso perno di Ebano non originale, infisso nello zocchetto inferiore a sinistra della commettitura. Le "effe" sono di media lunghezza, piuttosto verticali, con occhi superiori più piccoli degli inferiori e a goccia. Il fondo, di manifattura differente da quella della tavola, è in due pezzi non simmetrici di Acero a taglio tangenziale con lievissima marezzatura discendente dal centro verso i bordi. Sono presenti tre perni di legno: due di Ebano sono infissi nello zocchetto inferiore ai lati della commettitura, uno di Acero è infisso nello zocchetto superiore a destra della commettitura. La nocetta, originale e integra, è complanare al fondo e lievemente asimmetrica ed è attraversata da un perno di legno scuro a destra della commettitura. Le sei fasce sono di Acero a marezzatura più evidente rispetto al fondo e generalmente perpendicolare ad esso. Il manico, di Acero con marezzatura stretta e perpendicolare al piano della tastiera, è innestato nello zocchetto superiore. La testa, di Acero quasi privo di marezzatura, è innestata "a battuta" sul manico
- OGGETTO violino
- AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Bisiach Carlo
Guarneri Giuseppe
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
- INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento entra a far parte della collezione del Conservatorio "L. Cherubini" nel 1882 in seguito a lascito testamentario di Vinceslao Fiumi accettato con regio decreto di Umberto I di Savoia il 29 Maggio di quell'anno assieme ad altri strumenti ad arco i quali, tuttavia, non vengono destinati al museo. Lo strumento è poi menzionato nel 1947 in una fattura di Alfredo Del Lungo per varie rincollature e pulitura generale interna ed esterna. Nel 1968, nell'ambito dei restauri commissionati in seguito all'alluvione del 1966, Alfredo Del Lungo presenta una fattura per la riparazione delle "effe" di destra, rincollature varie delle fasce col fondo, ripulitura interna della cassa, lucidatura del manico, pulitura della tastiera, ripresa della vernice originale e messa a punto generale. Già nell'atto di cessione del 1882 si specifica che l'etichetta è falsa e che lo strumento è "bensì della scuola italiana Galliano". In tale atto, inoltre, la data è letta correttamente come 1732. Nello strumento, composito, sono distinguibili tre provenienze diverse per la testa, la tavola armonica e le restanti parti della cassa. E' probabile che l'assemblaggio sia partito dall'elemento di maggior pregio, ossia la tavola armonica, che per l'andamento delle curve, del profilo e delle bombature è riconducibile alla scuola napoletana. Ricorda infatti i tratti caratteristici di Nicolò, Ferdinando e Giuseppe Gagliano nell'abbassamento della bombatura in corrispondenza dell'area delle C e nel repentino innalzamento del volume al di sopra e al di sotto di esse. Fa parte dei caratteri della scuola anche l'andamento della sesta longitudinale della tavola, con la freccia maggiore sotto la tastiera, poco al di spora delle punte superiori. Il piazzamento delle "effe" verticale e piuttosto distanziato, è quello caratteristicamente adottato dai liutai delle famiglie Gagliano dalla metà del XVIII secolo. Nel rapporto del loro svolgimento fra occhi, risvolti ed aste, risulta che le "effe" hanno le palette ampie, le inferiori con una sensibile sguscia che dà rilievo al margine del foro. Una lavorazione più trascurata è invece quella del fondo assai più piatto e con minore sguscia, con i filetti a graffietto e inchiostro nero, le tavole non a disegno simmetrico ma in frequenza. Il modello delle punte tuttavia ricalca quello della tavola superiore e conferma l'ipotesi di una ricostruzione e adattamento posteriore, leggibile anche negli evidenti sottosquadra delle fasce e nelle specularità dell'andamento del profilo. La testa non presenta invece in modo evidente caratteri della scuola partenopea e potrebbe essere stata determinante per l'attribuzione a Guarneri in quanto vi si può leggere qualche elemento di somiglianza con lavori dell'autore cremonese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348842
- NUMERO D'INVENTARIO n.4
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
2010
- ISCRIZIONI cartellino incollato sul lato interno del fondo, l'etichetta è falsa - Joseph Gu[a]rnerius fecit/ Cremone anno 1732 I(EESUS) H(OMINUM) S(ALVATOR) - a impressione - latino
- STEMMI ponticello - di liutaio - Marchio - Guirnierus Joseph - iscrizione " C. BISIACH - FIRENZE"
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0