violino - ambito tirolese (sec. XVIII)

violino, 1749 - 1749

La tavola armonica è in un solo pezzo di abete rosso a taglio leggermente sub - radiale con indentature, alcune evidenti deviazioni della fibra e accrescimento da sinistra verso destra con anelli piuttosto larghi e poi via via più stretti. Sono presenti due grossi perni non originali infissi nello zocchetto superiore e in quello inferiore. Le "effe" sono molto corte, verticali e con palette piccole, a lati convergenti e prive di sguscia. Il fondo è in un solo pezzo di acero occhiellato a taglio tangenziale. E' presente un grosso perno di legno infisso nello zocchetto inferiore. La nocetta, originale ed integra, è a base chiusa, presenta notevole spessore e lieve risalto rispetto al piano del fondo. E' attraversata da un grosso perno di legno centrale non originale e il perimetro è stato considerevolmente ridotto. Le cinque fasce sono di acero con occhiellatura più fitta di quella del fondo. Il manico, di acero, è originale e conserva ancora nel tallone una parte del chiodo di fissaggio visibile in radiografia. La testa è solidale con il manico. Il riccio è simmetrico e ben proporzionato, con uno sviluppo regolare e una profonda sguscia in tutta la chiocciola che si raccorda al piano delle ganasce. La vernice è di colore bruno

  • OGGETTO violino
  • MATERIA E TECNICA osso, intaglio
    legno di acero/ intaglio, verniciatura
    legno di abete/ intaglio/ verniciatura
    legno di pero/ intaglio
    legno di ebano/ piallatura, tornitura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Tirolese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
  • INDIRIZZO via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo strumento fu donato al Conservatorio "L. Cherubini" nel 1986 dal liutaio Lapo Casini in seguito a lascito testamentario: al lavoro di Casini è dovuto l'ammodernamento del manico, la sostituzione della catena e una lieve lucidatura della vernice. Si tratta di uno strumento costruito circa un secolo dopo gli esemplari del maestro di Absam a cui fa riferimento l'etichetta. La modellazione della testa, pur essendo elegante si distacca tuttavia anche dai modelli dello Stainer intesi come prototipi da rispettare. Risulta infatti meno svuotata nei giri della voluta, nell'insieme meno leggera, con il dorso che mostra una notevole larghezza al culmine e continua largo nella vista anteriore. L'altezza delle fasce supera i modelli dello Stainer. Caratteristico l'uso di Acero "ad occhio di pernice" per il fondo, in un sol pezzo, e per le fasce (dove veniva usato più raramente dallo Stainer). La tavola, di un sol pezzo, presenta venature inusuali per il maestro tedesco. Si tratta di una venatura larga, forte e non regolare con varie flessioni della vena. Questi caratteri non rendono sicura l'attribuzione alla scuola di Mittenwald e rimandano piuttosto a quella tirolese. Tutto il modello denota una certa forza e compattezza; anche le punte non sono slanciate come nello Stainer
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348030
  • NUMERO D'INVENTARIO n. 300
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • DATA DI COMPILAZIONE 1999
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2010
  • ISCRIZIONI su etichetta incollata sull'interno del fondo - Jacobus Stainer in Absam prope Oeni / pontum 1684 - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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