Cristo crocifisso dolente

croce processionale,

Manico della croce caratterizzato da nodi principali a balaustro rovesciato e a cipolla; una triplice successione di nodi a rocchetto - bombati e digradanti verso l'alto - li raccorda alla croce. Questa - di forma latina con terminazioni triangolari a volute contrapposte raccordate da palmette e provviste di pomelli apicali - si caratterizza per la superficie liscia profilata da cornici modanate. Una raggiera di dardi irregolari sottolinea l'incrocio dei bracci. Il crocifisso di proporzioni molto allungate e sottili è del tipo "patiens". Il capo, coronato di spine, è reclinato sulla spalla destra, il piede destro si sovrappone al sinistro; il perizzoma di dimensioni piuttosto ridotte è annodato sul fianco destro. La ricca decorazione del manico si affida all'alternanza di fasce lisce e lustre con altre opacizzate dal fondo granito; queste ultime ospitano fregi di palmette inscritte in archi ogivali fra i quali si inseriscono piccoli dardi (ricorrenti sulla cornice superiore del nodo a balaustro e sulle fasce del nodo a cipolla - dove la decorazione nasce da corolle acantiformi) oppure nastri intrecciati includenti ovoli appena rilevati alternativamente di forma circolare ed ovale. Una cornice con una minuta decorazione vegetale segna, inoltre, il punto di massima circonferenza de

  • OGGETTO croce processionale
  • MATERIA E TECNICA brillante
    argento/ doratura/ fusione/ cesellatura/ granitura
  • ATTRIBUZIONI Guadagni Giovanni (1800/ 1869)
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La croce fu donata al Capitolo dei Canonici fiorentini da Ferdinando Minucci. Egli, nobile volterrano, divenne nel 1802 canonico della Metropolitana. Con il testamento olografo redatto il 29 ottobre 1846 il Minnucci lasciava al Capitolo alcuni reliquiari ed in particolare "la croce e il pastorale di vermeille con cifra di brillanti". A ciò si aggiungeva il ricavato dalla vendita di una tabacchiera "d'oro con brillanti" che dunque doveva costituire una sorta di complemento - data l'unitarietà della descrizione - ai due arredi citati. I doni del Minnucci giunsero tuttavia in Capitolo soltanto nel luglio del 1856, dopo la sua morte. La croce - nonostante sia di pertinenza del Capitolo dei Canonici - è conservata in cattedrale per uso degli arcivescovi, dove risulta già dal 1979. La presenza dei punzoni di contrassegno, identifica con certezza l'autore della croce nella bottega Guadagni, il celebre laboratorio di argentieri fiorentini attivo già dalla fine del Settecento. Da fonti documentarie risulta, inoltre, che l'arredo in esame fu eseguito nel 1843. Tale indicazione cronologica consente di attribuire la realizzazione della croce specificatamente alla figura di Giovanni Guadagni - titolare all'epoca della bottega. Le strette vicinanze decorative con il pastorale (cfr. scheda n. 0900348472) fanno ritenere che la croce sia stata appositamente realizzata per costituire un complemento al prezioso arredo già di proprietà del Minnucci, probabilmente avuto in dono da Maria Anna Carolina di Sassoni, prima moglie del granduca di Toscana Leopoldo II. La "cifra" in brillanti sulla croce, è forse da interpretare come il monogramma della donatrice, la granduchessa di Toscana Maria Antonia delle Due Sicilie (1814-1894), seconda moglie di Leopoldo II (1797-1870), peraltro cliente abituale della bottega Guadagni. Stilisticamente l'esigenza di accompagnare il pastorale influenza inevitabilmente le caratteristiche della croce; quest'ultima, tuttavia, rispetto alle forme sinuose del pastorale presenta una struttura più sobria e compatta. La maggior linearità della croce può forse testimoniare un tentativo di adeguare la ricca eleganza francese al più controllato gusto fiorentino. Il crocifisso, piuttosto accurato nell'esecuzione, si caratterizza per le proporzioni esili ed allungate che conferiscono grazia ed eleganza alla figura
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900348012
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI sul nodo - M A - corsivo - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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