pisside - produzione italiana (sec. XX)

pisside 1960 - 1975

Piede liscio circolare con fondo chiuso da una lamina metallica, nodo a cipolla bombato e schiacciato, breve fusto circolare, coppa emisferica con coperchio ugualmente emisferico unito per metà alla coppa e per metà apribile con sistema basculante 'a celata'. Croce apicale di tipo patente, inscritta. Tutta la superfice del vaso è dorata

  • OGGETTO pisside
  • MATERIA E TECNICA metallo/ tornitura/ traforo/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pisside è stata schedata non per la sua antichità ( è databile agli anni Sessanta o ai primi anni Settanta del XX secolo) nè per la preziosità della sua lavorazione, ma per la sua inconsueta e interessante tipologia 'a elmo'. Alla coppa emisferica è incernierato un coperchio ugualmente emisferico ma diviso in due parti: una, fissa, chiude metà coppa, l'altra, come la celata di un elmo, è mobile, e può rientrare all'interno della parte fissa o calare a chiudere quasi ermeticamente il vaso a formare un globo. La particolare struttura del vaso è nata - probabilmente negli anni Sessanta - per agevolare la distribuzione delle ostie consacrate durante la celebrazione eucaristica in esterno - grandi raduni di fedeli in messe all'aperto, nei santuari ecc. - perchè il coperchio 'antivento' evita che le numerose particole raccolte nella coppa possano volar via accidentalmente nell'amministrare la comunione. Di fatto si tratta di una pisside liscia, esteticamente gradevole proprio per la sua linea semplificata (superfici a specchio, forme stilizzate ed essenziali) che ben si colloca nel panorama di rinnovamento dell'arte sacra legato alla modernizzazione della liturgia ecclesiale voluto dal Concilio Vaticano II e particolarmente auspicato da papa Montini (Paolo VI), personalmente interessato a un nuovo sviluppo dell'arte religiosa e a un rinnovamento tipologico della suppellettile ecclesiastica. La croce patente che sormonta la custodia eucaristica, inscritta in un cerchio, è la stessa usata nei primi secoli del cristianesimo. Le ragioni di questa scelta sono senz'altro da ricercarsi nel grande interesse degli anni Sessanta per il cristianesimo delle origini, simbolo di una religione autentica e di una Chiesa incorrotta e vitale. Un proficuo confronto stilistico può esser fatto fra questa pisside e il calice di "Paolo VI", ugualmente conservato in cattedrale (cfr scheda 0900347650), realizzato a Roma nel 1964 e commissionato dall'allora Presidente del Consiglio dei Ministri Aldo Moro
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347977
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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