Contrabbasso originariamente a tre corde, montato a quattro corde in un momento imprecisato posteriore al 1863. Tavola in quattro pezzi di Abete. Fondo in 4 pezzi di Acero; il piano verticale e il piano obliquo sono commessi con sette rinforzi di legno a forma di losanga. Tavola e fondo filettati a tre fili. Manico di Acero con testa di Acero innestata; fra tastiera e manico è interposto un rialzo cuneiforme di legno; fra tallone del manico e fasce è inserito uno spessore di legno. Meccanica di ottone di fattura moderna. Tastiera di Ebano di fattura moderna. Cordiera di Ebano marchiata V.D.Z. (Valentino de Zorzi), risalente dunque alla fine dell'Ottocento o al primo Novecento. Capotasto superiore ed inferiore di Ebano. Staffa di filo di ferro ritorto. Bottone di Bosso con puntale di Bosso avvitato e terminale di ferro. Vernice di colore giallo oro, forse risalente al restauro operato da Gaspero Piattellini nel 1833. La tavola denota la caduta della punta superiore della C di destra. Il fondo presenta spacchi anche ingenti, in parte riparati applicando sul lato interno rinforzi a tassello (diamantini). Spacchi e graffi profondi si rilevano nelle fasce, in particolare sul lato destro. Una frattura apparentemente molto profonda (se non passante) interessa il tallone del manico
- OGGETTO contrabbasso
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MATERIA E TECNICA
filo di ferro/ intreccio
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ATTRIBUZIONI
Castellani Bartolomeo (1770/ 1830): costruttore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Galleria dell'Accademia
- LOCALIZZAZIONE Monastero di S. Niccolò di Cafaggio (ex)
- INDIRIZZO Via Ricasoli, 58/60, Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La presenza alla corte granducale del contrabbasso del liutaio fiorentino Bartolomeo Castellani (attivo a Firenze all'incirca tra il 1786 e il 1820) non è certa fino al 1819, ma il restauro di un "contrabbasso nuovo" per mano di Gasparo Piattellini nel 1793 rende plausibile il suo ingresso nella collezione poco dopo la data di costruzione dichiarata dal cartello: "Per avere fatto un manicho, a contrabasso nuovo L 35 - - / Per avere fatto una tastiera nova di noce d'india p[er] il d[ett]o strumento [L] 20 - - / Per avere i piroli nuovi [L] 10 - - / Per avere rimesso i tasti [L] 3.20 - / Per avere rimesso una corda [L][ 3" (Archivio di Stato di Firenze, Imperiale e Real Corte Lorenese 3875, Conti della Guardaroba, 23-03-1793, n. 72, c. 1r-v). E' curioso il fatto che si renda subito necessario il rifacimento del manico: una spiegazione potrebbe fondarsi sull'aumento o diminuzione del numero originale di corde. Le registrazioni a inventario iniziano nel 1819, dopo il consueto intervallo di vuoto documentario durante l'esilio dei Lorena: "Uno detto [contrabbasso] simile, di Bartolommeus Castellanis" (ASF, IRC 4699, Inventario di Palazzo Pitti, 18-12-1819, c. 100-r). Tra il 1823 e il 1829 Arcangelo Bimbi effettua su questo strumento, che indica spesso come contrabbasso "della campana" a causa dell'arme che reca sul fondo in vicinanza del codolo, diversi lavori, i più significativi dei quali sono: "Per altro contrabbasso coll'arme della Campana, p[er] averlo rincollato in diversi luoghi nelle fasce, riturato le buche della tastiera di Ebano, e ridata la vernice [L]10" (ASF, IRC 3979, Conti della Guardaroba, 16-05-1823, n. 102-14, c. 1r-v); "Per altro contrabbasso di Campana raccomodato e rimesso delle sverze riverniciato, e accomodato i piroli [L]19" (ASF, IRC 3999, Giustificazioni della Guardaroba, 21-08-1829, n. 459, c. 1r-v). Nel 1829 è registrato a inventario: "Uno detto [contrabbasso] simile di Bartolomeo Castellani, fatto in Firenze l'anno 1792 con arco, esistente dentro a cassa d'albero tinta verde, e foderata di frustagno color simile" (ASF, IRC 4707, Inventario di Palazzo Pitti, 30-06-1829, p. 197). Nel 1893 viene nuovamente rimaneggiato da Gasparo Piattellini: "Al contrabbasso della Campana = Scoperto e rifatto lo zoccolo di sopra, non essendo designato nella relazione, sbassate le fasce, e ricerchiato tutto in giro, rifatta la catena al coperchio, ritirata su la curvazione al coperchio [L] 30 - - / Corde nuove [L] 16 - - / Ponticello nuovo [L] 2.13.4 / Meccanismo d'ottone [L] 40 - - / Messo un pezzo al manico p[er] portarlo più fuori [L] 4 - - / Tastiera d'ebano ferro [L] 20 - - / Dato due mani di vernice L 1.13.4" (ASF, IRC 4022, Giustificazioni della Guardaroba, 10-10-1833, n. 205, c. 1r-2r). La descrizione dell'inventario del 1846 (ASF, IRC 4715, Inventario di Palazzo Pitti, 1846, c. 168) è identica a quella del 1829. Segue la descrizione riportata nell'inventario di consegna al R. Istituto Musicale (10-03-1863): "3770 Un contrabbasso a tre corde di Bartolommeo Castellani di Firenze, costruito nel 1792. E' posto con l'arco entro cassa da chiudersi a chiave foderata internamente di frustagno"; lo strumento è stimato del valore di L. 200. Come attesta un cartello posto all'interno dello strumento, Giorgio Corsini ha operato un ulteriore restauro nel 1967
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347909
- NUMERO D'INVENTARIO 43
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Galleria dell'Accademia di Firenze
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
- DATA DI COMPILAZIONE 1999
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2001
- ISCRIZIONI cartello incollato sul lato interno del fondo - Bartolomeus de Castellanis fecit/ Florentiae in Platea Montis Pietatis/ Anno Domini Milesimo septingente-/ simo nonagesimo secundo 1792 - a impressione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0