calice - bottega fiorentina (sec. XVII)

calice post 1600 - ante 1625

Calice tondo liscio. Piede impostato su cornici modanate digradanti. Fusto composto di grosso nodo a vaso appena piriforme sostenuto da un raccordo a becco di civetta. Sottocoppa a calotta; coppa alta, leggermente svasata e appena slabbrata

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ fusione/ tornitura/ incisione/ sbalzo/ doratura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il calice appartenne probabilmente ad un prelato della famiglia Lanfredini, il cui stemma a cerchi concentrici è appena visibile sul nodo del calice a causa dell'usura e della recente riargentatura (1993) del vaso. Non è possibile, per la stessa ragione, leggere i due punzoni impressi sul nodo - uno in campo rettangolare, l'altro fuori campo - indicanti presumibilmente il marchio di garanzia dell'argento e la bottega dove l'oggetto fu eseguito, nè risalire all'antico proprietario del calice, in quanto lo stemma abraso non permette l'individuazione di eventuali insegne ecclesiastiche (galero, croci, nappe,...) o cimieri araldici, ma solo i cartocci di un cartiglio. Un Lanfredini - Girolamo - fu effettivamente canonico del Duomo, ma in epoca più tarda (1634) rispetto alla data 'ante quem' incisa sotto il piede e relativa al primo restauro subito dall'oggetto ormai di pertinenza all'Opera di Santa Maria del Fiore (1625). Girolamo era però nipote di un monsignore, Bartolomeo - nome peraltro ricorrente nella famiglia - che potrebbe essere forse indicato come l'antico proprietario del calice. Le indicazioni relative al peso riportate sul vaso insieme all'iscrizione inducono a ritenere che il calice, sottoposto a due diversi interventi di restauro promossi dall'Opera (evidente risaldatura del perno della coppa e rinforzo dell'orlo del piede), sia stato inventariato nel 1697 e descritto al numero 74 come di seguito: "un calice d'argento liscio, pesa libbre una once tre, e denari diciotto - L.1.6.18". Per quanto riguarda la forma dell'oggetto, si tratta di una tipologia assai semplice, che ritroviamo con frequenza nei calici durante tutta la prima metà del Seicento: tuttavia, il nodo ancora molto grande ed appena piriforme è tipico del primo ventennio del XVII secolo, epoca che effettivamente concorda con la data 'ante quem' indicata nell'iscrizione. La coppa dorata solo internamente e sul labbro è antica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347681
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 2000
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sotto il piede - RESTAU(RATO). OP(ER)A. D(I). S(ANTA). M(ARIA). D(EL). F(IORE). A(NNO). D(OMINI). MDCXXV L(IBBRE) 1.3.18 - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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