lampada pensile,
1854 - 1854
Lampada pensile a triplice sospensione con corpo piriforme, concluso da terminale a pigna, stretto al collo con fastigio a margine ondulato. Attacchi fitomorfi per le tre catene di sostegno (formate da piatte maglie ovali raccordate tramite cavetti). Sospensione cupoliforme, strozzata centralmente, provvista di anello apicale. Grosse baccellature bombate caratterizzano la parte inferiore del corpo, su cui si innesta il terminale, decorato da una corona di doppie foglie ovate e nervate ricorrenti anche sul fastigio, dove sono completate da una cornice di ovoli. Gli attacchi delle catene sono costituiti da grandi foglie nervate, emergenti da girali acantacei affrontati. Ovoli bombati impreziosiscono la zona superiore della sospensione
- OGGETTO lampada pensile
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MATERIA E TECNICA
argento/ stampaggio/ sbalzo/ cesellatura/ incisione/ fusione
- AMBITO CULTURALE Bottega Fiorentina
- LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo quanto attesta l'iscrizione incisa sul corpo della lampada, essa fu donata nell'anno 1854 alla cattedrale fiorentina da Paolo Aloisio Tronci, "cappellano di questa chiesa metropolitana", di cui attualmente non si conoscono notizie certe a causa della perdita del materiale archivistico. La lampada fu collocata - e lo è tuttora - nella cappella della SS. Concezione. L'arredo é pressochè identico alle lampade conservate nella stessa cappella: si tratta infatti delle tredici lampade realizzate da devoti in onore della Vergine. I documenti metropolitani riportano la notizia che nel 1897 la lampada in esame - unitamente a quella schedata con il n. 09/00347086 - fu oggetto di un intervento di ripulitura. L'anno successivo, invece, le "tredici lampade d'argento dell'Altare della SS. Concezione" furono "inargentate a fuoco e riparate". L'intervento fu affidato all'argentiere Giuseppe Grazzini: la ditta Grazzini, attiva sul Ponte Vecchio, in quegli anni era, infatti, abitualmente incaricata dei restauri sulle suppellettili metropolitane. Specificatamente, i documenti ricordano che il 30 di luglio di quell'anno furono pagate al Grazzini "come da ricevuta, lire 260, computate andantemente a lire 20 cadauna (lampada)". Riguardo all'esecuzione della lampada donata dal Tronci, essa fu plausibilmente realizzata in corrispondenza dell'anno di donazione ricordato nell'iscrizione (1854). La sua manifattura si colloca con buona probabilità in ambito fiorentino sulla basa di confronti stilistici. La tipologia piriforme risente ancora di retaggi precedenti, benchè la semplificazione strutturale - basata su una forma compatta, equilibrata e scandita dal rigore lineare della cornice di massima circonferenza del corpo - sia coerente con la datazione pienamente ottocentesca. L'ornamentazione rispetta i moduli di un neoclassicismo maturo (doppie foglie ovate e nervate, baccellature bombate, ecc.), interpretato con notevole plasticismo, avvertibile soprattutto nel risalto dato agli attacchi vegetali delle catene
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900347087
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
- DATA DI COMPILAZIONE 2002
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI nella cornice di massima circonferenza del corpo - PAULUS ALOYSIUS TRONCI/ HUYUS ECCL(ESIAE) METR(OPOLITANAE) CAP(ELLANUS) / AN(NO) DOM(INI) MDCCCLIV - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0