villino Campodonico a Firenze

disegno architettonico, 1900 - 1924

n.p

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA carta/ matita/ inchiostro di china
  • ATTRIBUZIONI Brizzi Raffaello (1883/ 1946): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie è composta da un gruppo omogeneo di spolveri, lucidi e copie cianografiche in scala 1:50 facenti parte della versione definitiva del progetto, che descrivono piante e alzati del villino (inv. nn. 118-129); a questi si aggiungono altri due fogli a matita (inv. nn. 131 e 132) che contengono versioni diverse di particolari delle finestre e che, contrariamente alle tavole precedenti, non riportano alcuna numerazione. E' proprio grazie alla presenza di questa numerazione che si puà constatare l'incompletezza del primo gruppo di disegni, tra i quali manca sicuramente la prima tavola con il prospetto principale del villino, e forse un ulteriore foglio con una veduta prospettica dell'edificio, prevista da Brizzi: nella pianta a matita del piano terreno inv. n. 123 compare infatti la traccia del quadro della prospettiva, necessaria per costruire la veduta. Nel gruppo non compare, infine, alcune sezione dell'edificio. L'impianto del villino, sostanzialmente simmetrico, viene articolato dalla presenza di un corpo laterale aggettante, di alcune scale e di una terrazza esterne. Lo sbilanciamento che viene a crearsi su una delle diagonali della pianta è esaltato, all'interno dell'edificio, dalla rotazione di 45 gradi compiuta da un piccolo vestibolo di passaggio tra il soggiorno, la sala da pranzo e il grande vano centrale dello scalone, attraverso il quale si tenta di rompere la fissità della distribuzione interna. Negli alzati Brizzi sfrutta alcuni temi ricorrenti in altre sue opere, dove volumi molto semplici, a volte elementari, sono arricchiti da elementi decorativi ispirati ad un misurato ecletticismo o percorsi da richiami liberty. In questo caso è da rimarcare l'accostamento tra i paramenti di pietra forte sbozzata, che probabilmente hanno il compito di accentuare il carattere suburbano o addirittura agreste dell'edificio (ancora oggi immerso all'interno di un'area verde ed in parte agricola sulle prime pendici delle colline a Sud della città), ed il laterizio a facciavista, ricorrente in alcune fasce orizzontali poste a marcare le facciate, oltre che nelle piattabande delle finestre (si vedano i due fogli contenenti i dettagli delle finestre). Forse era previsto in laterizio anche il fregio a racemi che corona i prospetti, e che nella versione costruita del villino, peraltro molto vicina anche negli interni, alle soluzioni previste nel progetto, è stato sostituito da una fascia sbaccellata, altrettanto tipica del linguaggio formale di Brizzi. Da notare che lo stesso accostamento tra la pietra sbozzata e il laterizio e le medesime forme impiegate qui per le fasce che percorrono le facciate e per le cornici delle finestre sono utilizzati da Brizzi anche per un "fabbricato ad uso di latrine" a Montecatini, progettato attorno al 1914 (inv. nn. 20 e 102). Il villino viene commissionato a Brizzi da Aldemiro Campodonico attorno al 1910-1911, e costruito dall'impresa Giovanni Lazzeri tra il 1911 e il 1912; il contratto di appalto è datato infatti 9 settembre 1911, mentre da una lettera dell'architetto al committente del 18 agosto 1912 ritulta che i lavori al villino sono già in procinto di essere portati a termine. La costruzione dello scalone interno in legno, anch'esso disegnato da Brizzi su precisa indicazione di Campodonico, suggestionato da un'analoga scala osservata a Baden-Baden, viene infine pagato nel dicembre del 1912 (Archivio famiglia Campodonico, Carte Campodonico). Tutte le tavole della serie sono quindi da collocare entro questo ambito temporale, confermato anche dalla grafie delle scritte. I disegni a matita della serie sembrano sicuramente attribuibili alla mano di Brizzi, che vi opera con la consueta fluidità e precisione. Qualche dubbio permane invece per i disegni a china, che potrebbero essere stati affidati a qualche aiuto; tuttavia il segno impiegato da queste tavole, considerate le diversità imputabili alle differenti tecniche, appare del tutto identico a quello degli spolveri, come è reso particolarmente evidente dagli sfondi velocemente tratteggiati nei prospetti. Per questa ragione sembra ragionevole considerare anche i lucidi opere autografe di Brizzi
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900345576-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario disegni 118-129, 131-132
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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