Grande albergo. Proprietario signor Gherardini. albergo Le Rose a Viareggio

disegno architettonico, 1900 - 1924

n.p

  • OGGETTO disegno architettonico
  • MATERIA E TECNICA vari
  • ATTRIBUZIONI Brizzi Raffaello (e Aiuti): esecutore
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Righetti Luigi
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La serie è costituita dalle tavole di progetto per un "grande albergo" di proprietà Gherardini, indicato nei disegni con il nome "Le Rose", da costruirsi in una località imprecisata di Viareggio. All'interno della serie un gruppo omogeneo di fogli, tutti in scala 1:50, rappresenta le piante dei livelli principali e delle fondazioni, il prospetto principale e quello della facciata d'angolo; un'ultima tavola contiene invece le piante del piano sotterraneo, del piano terreno e di quelli successivi, raffigurati in successione in scala 1:200. Ad eccezione di quest'ultimo disegno, di tutti gli altri sono sopravvissuti lo spolvero preparatorio a matita, il lucido a china e la relativa copia eliografica, dando modo di osservare, riunite, tutte le fasi di esecuzione delle tavole. Occorre rilevare che discrepanze e correzzioni tra il disegno preparatorio e quello destinato ad essere riprodotto in copie sono praticamente assenti, e che le copie di disegni, a parte qualche aggiunta (ad esempio la traccia delle murature del sottosuolo nella pianta a china del piano terreno), risultano identiche anche nella grafia e nella disposizione delle scritte, replicate dagli spolveri nei lucidi mantenendo anche evntuali errori: nella pianta del piano interrato, ad esempio, uno dei locali è contrassegnato dalla scritta "dispenza" in entrambi i disegni. La paternità del progetto sembrerebbe doversi attribuire congiuntamente a Raffaello Brizzi e a Luigi Righetti, i cui nomi compaiono insieme in calce alle tavole; tuttavia, come avviene in altri casi documentati 8ad esempio il palazzo comunale di Montecatini), la soluzione architettonica del lavoro compete con ogni probabilità al solo Brizzi, menter a Righetti, nella sua qualità di ingegnere, devono assegnarsi gli aspetti statici della costruzione e l'eventuale direzione dei lavori, che non è noto se furono mai eseguiti. Più difficile è risolvere il problema della paternità dei disegni. Quelli a matita degli alzati, a causa della tipica scioltezza del segno, sono senz'altro da assegnarsi a Brizzi, mentre rimane problematica l'attribuzione degli altri spolveri (su alcuni dei quali però compare unaveloce intestazione di mano dell'architetto) e soprattutto dei lucidi. Questi ultimi, pur di ottima qualità, presentano infatti didascalie che sembrerebbero non autografe: il tratto e la grafia appaiono gli stessi, ma si notano alcune lievissime differenze, come nella gamba della lettera R. Sicuramente l'autore di queste tavole ha eseguito anche i lucidi per altri progetti di Brizzi, tra cui quello per un garage-scuderia e quello per la casa Bencini di Firenze. Potrebbetrattarsi di un assistente attivo nello studio dell'architetto montecatinese, che nelle copie in bella dei suoi disegni cerca di replicarne anche la grafia. Nessuna delle tavole della serie è datata, ma le caratteristiche stilistiche del progetto, discusse di seguito, suggeriscono di farle risalire alla seconda metà degli anni Dieci del Novecento. A questa conclusione si giunge anche osservando la forma allungata delle S, adottata da brizzi in questo periodo, oppure la tipica grafia delle G che compaiono sui lucidi, identica a quella osservabile nel progetto per il Regio Istituto diBelle Arti di Firenze, anch'esso quasi certamente non di mano di Brizzi e datato 1919. L'albergo viene concepito come una struttura molto compatta, lievemente articolata sul retro a formare una pianta ad E, nella quale un grande rilievo assume, al centro dell'edificio, il monumentale scalone d'onore. Altra caratteristica è la presenza al piano terreno di una galleria, chiusa da vetrate, che corre lungo gran parte dei prospetti esterni dell'albergo, e che collega il salone da pranzo con quello da ballo, situati agli estremi opposti dell'edificio. E' evidente, in ogni caso, una disposizione non troppo felice dello spazio interno, frammentato da una serie di locali con l'evidente intento di ricavare ambienti di rappresentanza in un lotto forse troppo ristretto. Anche la composizione delle facciate principali è dettata da un intento di forte rappresentatività affidata ad un linguaggio di derivaziobe neocinquecentesca venato da accenti liberty e arricchito da qualche episodio plastico (si vedano le coppie di statue reggilampada ch efiancheggiano le targhe con il nome dell'albergo alla sommità dell'edificio) e da altri tipi di decorazioni (ad esempio le campiture, probabilmente graffite, che riempono gli spazi tra le finestre del primo e dell'ultimo piano); Brizzi tuttavia contiene la propria predilizione per le variazioni su temi decorativi zoomorfici o fitomorfici. Il risultato è una composizione molto convenzionale, incentrata su un'idea di secoro e di rappresentatività ormai scontata, che corrisponde in pieno all'immagine dell'architettura alberghiera corretnte nei luoghi di villeggiatura italiana nei primissimi decenni del secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Disegni
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900345561-0
  • NUMERO D'INVENTARIO Inventario disegni 51-52, 103-108, 183-184, 203-206, 307-311
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Firenze
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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