Cristo crocifisso e i due ladroni

gruppo scultoreo,

Personaggi: Cristo. Figure: ladroni. Abbigliamento: perizomi. Oggetti: croci; funi; chiodi

  • OGGETTO gruppo scultoreo
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ modellatura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Della Robbia Giovanni (bottega)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Gonnelli G. C
  • LOCALIZZAZIONE Montaione (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Sacro Monte di San Vivaldo doveva essere completato, almeno nella sua disposizione voluta ed ideata dai francescani frà Tommaso da Firenze e Cherubino Conzi, profondi conoscitori dei Luoghi Santi di Palestina, quando nel 1516 papa Leone X emana un breve in cui concede l'indulgenza ai visitatori delle cappelle. Il breve papale cita trentaquattro "loci" già scesi a ventotto nel 1685 quando padre Stradella redige la cronistoria del convento. Consistenza ridotta oggi a ventuno "loci" conservati e, d'altra parte, non tutti riferibili al progetto originario. Vanno infatti detratte le cappelle aggiunte tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo quando, a seguito della Controriforma, si sviluppano nuovi concetti devozionali. D'altra parte il numero originario delle cappelle non doveva divergere molto, con quello annotato (si parla di ventitre edifici inclusa la Ecclesia Presepii all'interno della chiesa) durante la visita pastorale del 1576 effettuata dal vescovo Giovanni Castelli. Numero di fatto confermato anche dalla seicentesca "Mappa delle Relazioni" non molto dissimile dall'attuale impianto del Sacro Monte. Delle cappelle riferibili all'ideazione originaria, quattordici sono quelle tuttora individuabili e dei trentaquattro "loci" leonini, sedici sono quelli ancora visibili oltre ad altri cinque successivi. Tra questi loci annoveriamo le sculture del Cristo e dei due ladroni riferite all'ambito fiorentino e a maestranze vicine allo stile di Giovanni Della Robbia o della sua bottega. Le figure a tutto tondo e gli alti legni delle croci sottolineano realisticamente la scena della crocifissione che si propone al visitatore in tutta la sua drammaticità sottolineata dalla solennità del racconto affrescato sulla parete retrostante. Una tale scena doveva supporre un preciso punto di vista che non sembra collimare nè con l'attuale nè con quello frontale, suggerito dalla presenza dello stemma, ma piuttosto con una probabile visione dal basso. Il patronato della cappella era dei Lamberti di Pisa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900337187
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • ISCRIZIONI sul cartiglio - I(ESUS) N(AZARENUS) R(EX) I(UDAEORUM) -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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