lapide tombale di Passaglia Giulio (sec. XX)

lapide tombale, post 1914/11/30 - ante 1917

Lapide a parete con modanature perimetrali a toro ornata nella parte inferiore da un cartiglio e con lato superiore sagomato decorato da una borchia bronzea a rosetta. La lapide presenta al centro un' incavatura tonda racchiudente, a guisa di cammeo, il ritratto del defunto

  • OGGETTO lapide tombale
  • MATERIA E TECNICA bronzo/ fusione/ incisione
  • ATTRIBUZIONI Passaglia Giulio (1880/ 1956): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Firenze (FI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La lapide commemora Ferruccio Mercanti ed occupa nel colombario il posto a fianco a quello di sua moglie Onorata Grossi, morta nel 1922 (cfr. scheda n. 09/00306221). Con ogni probabilità le ceneri del Mercanti furono trasportate nel colombario da altro luogo in quanto il mandato di sepoltura conservato nell'archivio del cimitero e recante la data 13 gennaio 1916, parla di "trasporto delle ceneri" e dice che la tumulazione avvenne il 16 gennaio del 1916 e che il Mercanti era deceduto il 30 novembre, tuttavia, senza indicazione dell'anno. Con ogni probabilità il committente dell'opera - forse la stessa moglie - si rivolse solo in un secondo momento a Giulio Passaglia, un bronzista di moderato verismo e con qualche tendenza all'idealizzazione pur nel tentativo di caratterizzazione fisionomica e psicologica dei personaggi ritratti. Vi è comunque da segnalare che, tanto il mandato di Ferruccio quanto quello di Onorata (nn. 3397 e 3909), sono firmati da Elisa Mercanti Agostini, probabile figlia dei due coniugi e alla quale si deve certo la volontà di averli fatti seppellire uno vicino all'altra. Come il cippo funerario, il colombario costituisce un'invenzione sepolcrale romana ed era nell'antichità strutturato come un edificio a nicchie nel quale venivano allineate le urne contenenti le ceneri dei defunti (cfr. M. RAGON, Lo spazio della morte, Napoli 1986, pp. 84, 287). Il colombario - almeno nella sua accezione pagana e, spesso, protestante - non si identifica dunque con l'ossario cristiano ma con un vero e proprio luogo di sepoltura . Tuttavia è evidente, in quest'opera come nell'intera concezione del colombario del Cimitero Evangelico agli Allori, la contaminazione con l'ossario cristiano in quanto le urne vi sono state sostituite da piccole lapidi. Anche la presenza del ritratto del defunto rientra nella mentalità laica e borghese di esaltazione dell'individuo ma ha una sua lontana origine nella scultura funeraria romana antica
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente religioso non cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0900306220
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sul cartiglio - QUI VOLLE RACCOLTE / LE CENERI UNO SCOMPAR / SO CHE DAL NULLA BENEDI= / CE LA VITA - GIULIO PASSAGLIA - corsivo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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